sul dorso dell'album: Disegni per il Petrarca ec. ec.
Il volume, recante sul dorso un'etichetta con la scritta Disegni per il Petrarca ec. ec., contiene un cospicuo gruppo di studi preparatori da connettere nella quasi totalità alle incisioni che illustrano Le Rime del Petrarca brevemente esposte per Lodovico Castelvetro, edite a Venezia presso Antonio Zatta nel 1575-1756 (cfr. scheda S 4076). E' parsa subito evidente l'importanza dell'album di Trieste nell'ambito degli studi sull'editoria veneziana del Settecento: esso infatti costituisce uno dei rari esempi in cui si è conservato ed è giunto fino a noi un ampio insieme di fogli eseguiti per un fine editoriale, mentre era piuttosto frequente che, dopo essere stati incisi, questi disegni venissero dispersi. Inoltre la raccolta triestina è altrettanto significativa perché si possono ora meglio focalizzare alcune personalità di pittori e disegnatori attivi nel campo dell'editoria a Venezia intorno alla metà del Settecento: di essi gli studi preparatori di Trieste contribuiscono a conoscerne meglio l'attività disegnativa, arricchendo il loro corpus grafico finora noto, in alcuni casi piuttosto esiguo. Il gruppo di disegni in questione fu acquisito sicuramente dal Rossetti, forse direttamente dagli eredi di Antonio Zatta. Quello che comunque è certo è che il nostro lo acquisì dopo 1822: il termine post quem è dato dalla pubblicazione del primo catalogo della raccolta petrarchesca piccolominea, uscito nel 1822, nel quale i disegni in questione non vengono citati tra i novanta esemplari che costituiscono fino a quel momento la sezione iconografica della collezione. Il corpus dei disegni in esame è citato per la prima volta nell'Inventario e estimo della Libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti, redatto da Giovanni Enrico Schubart e da Gaetano Merlato. Nell'elenco delle opere costituenti la collezione iconografica si legge: "n. 892 Disegni a acquarello - Raccolta dei disegni". Menzionato in seguito in un manoscritto autografo di Giuseppe de Lugnani, direttore della Biblioteca Civica negli anni 1815-1857, come "VI. Un volume di disegni per il Petrarca ecc. legato in ½ pelle formato ottavo - specie di album di disegni Petrarcheschi riuniti", l'album è citato da Attilio Hortis, bibliotecario della Civica dal 1873 al 1922, nel suo Catalogo della collezione petrarchesca, edito nel 1874. Egli afferma che l'album raccoglie "disegni originali di Girolamo (sic) Fontebasso, Giovanni Battista Moretti, Michelangiolo Schiavonio, e per la massima parte di Gaetano Zompini, i quali servirono all'edizione delle Rime del Petrarca brevemente esposte per Lodovico Castelvetro". E' la prima volta che si menziona l'album in una pubblicazione, e che si nominano gli autori dei disegni, meno Giovanni Magnini. L'Hortis inoltre sbaglia nel riportare il nome di battesimo del Fontebasso, che è Francesco e non Girolamo. Nel 1953 e nel 1956 l'album è esposto in due piccole mostre sulla raccolta petrarchesca organizzate da Aldo Tassini, civico bibliotecario dal 1945 al 1959. Più di recente è lo Zamponi (1984) ad accennare brevemente agli studi preparatori, riferendo ancora una volta il nome errato del Fontebasso. L'ultimo a menzionare in ordine di tempo l'album di disegni è Gino Belloni (1985) che afferma come fra i codici inventariati sarà da segnalare il ms. I 15, con alcuni disegni e acquarelli originali di una edizione non abbastanza studiata dai bibliologi. Si è visto come il gruppo dei disegni in questione abbia avuto finora solo delle brevi e sporadiche segnalazioni: esso è stato studiato solo di recente da Francesca Nodari (2003). All'interno dell'album i disegni sono incollati sul recto delle carte, quasi sempre accostati due a due, tranne quelli di maggiori dimensioni che sono attaccati da soli sulla pagina. Essi sono divisi in tre gruppi: il primo è composto da 48 bozzetti, alle carte 15-40, numerati in basso al centro sul supporto, a penna e inchiostro marrone. Il secondo è costituito da 67 disegni, alle carte 43-77, anch'essi numerati in basso sul supporto, sempre a penna e inchiostro marrone. Il terzo gruppo invece riunisce 5 studi preparatori privi di numerazione, incollati alle pagine 79-83 dell'album. Mentre i disegni del primo e del secondo gruppo sono preparatori per le stampe che illustrano rispettivamente il I e il II tomo delle Rime del Petrarca edite da Antonio Zatta nel 1755-1756, a parte il n. 66 del II gruppo, quelli del terzo invece sono quasi tutti da connettere all'opera di Giovanni Domenico Mansi, che riunisce le raccolte conciliari di Labbe, Cossart e Coleti. Francesco Fontebasso, Giovanni Battista Moretti, Gaetano Zompini, Giovanni Magnini e Michelangelo Schiavoni forniscono i disegni preparatori per le incisioni delle Rime, mentre a Pietro Antonio Novelli sono stati attribuiti i fogli per l'opera di Mansi e a Francesco Marinetti il Chioggiotto la Fuga in Egitto, che fa parte del III gruppo.
Giacomello A./ Nodari F., Le Rime del Petrarca: un'edizione illustrata del Settecento (Venezia, Antonio Zatta, 1756), Gorizia 2003
Nodari F., Domenico Rossetti, un collezionista cultore di Petrarca: l'album dei disegni preparatori per le Rime, in Le Rime del Petrarca: un'edizione illustrata del Settecento (Venezia, Antonio Zatta, 1756), Gorizia 2003
Belloni G., Recensione a I manoscritti petrarcheschi della Biblioteca Civica di Trieste di Stefano Zamponi, Padova, Casa Editrice Antenore 1984, in Studi petrarcheschi, 1985, n.s., II
Zamponi S., I manoscritti petrarcheschi della Biblioteca Civica di Trieste, Padova 1984
Hortis A., Catalogo delle opere di Francesco Petrarca esistenti nella Petrarchesca Rossettiana di Trieste. Aggiuntavi l’iconografia della medesima, Trieste 1874