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in basso a destra: L. Spazzapan
All'interno della composizione sono raffigurate quattro persone: una donna e tre uomini. Sono in posizione paratattica e volti verso il riguardante. Lo sfondo fa intravedere la base di una cornice rettangolare e un elemento verticale. I colori sono orchestrati tra neri, bianchi e tonalità di bruni.
Nel corso degli anni Quaranta ed, in particolare, nella seconda metà del decennio, la pittura di Luigi Spazzapan evidenzia un’evoluzione in senso astratto che si compie nel recupero di stilemi matissiani coniugati ad una sempre più accentuata sintesi geometrica. Nel 1947 l’artista era impegnato con Umberto Mastroianni e Mattia Moreni nell’organizzazione della prima edizione del Premio Torino che s’inseriva a pieno titolo nell’acceso dibattito sull’arte nuova italiana divisa tra neorealismo ed astrattismo. La posizione del pittore naturalizzato torinese è quella di giungere a forme depurate attraverso griglie di piani e linee che si intersecano e si giustappongono tra loro a ricostruire la struttura della rappresentazione. Il dipinto dei Musei Provinciali proprone quattro figure in un interno, sedute, in posizione paratattica, di fronte al riguardante. I loro corpi e le loro fisionomie si presentano completamente trasfigurati dalla sintesi geometrica che ha fatto perdere ogni consistenza alle masse ed appiattito i volumi contro il fondo. L’opera, risalente al 1949, deve essere messa a confonto stilisticamente con la serie dei Santoni e degli Eremiti portati a compimento da Spazzapan tra il 1949 e il 1950 sull’onda della suggestione esercitata su di lui dalle immagini ieratiche della pittura bizantina, sulle quali aveva avuto modo di riflettere in quel torno di tempo. Si tratta di immagini schematiche, sorrette da un’impalcatura esile di segni, in cui le teste appaiono risolte con il ricorso al compasso, barba e capelli divengono raggi che si irradiano uniformemente dalla figura, le membra assumono l’aspetto di appendici geometrizzanti. Tali opere costituiscono un passaggio importante nel percorso pittorico dell’artista che di lì a qualche anno, dopo la partecipazione alle Biennali veneziane del 1950 e del 1954, approderà definitivamente a forme espressive aniconiche che andranno a rappresentare l’ultima, grande stagione creativa di Spazzapan. (GRANSINIGH 2007, p. 214)
Gransinigh V., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Luigi Spazzapan, Luigi Spazzapan verso l’ultima astrazione opere 1948-1958, Gradisca d'Isonzo (GO) 2004
Arti Gorizia, Le arti a Gorizia nel secondo 900, Udine/ Gorizia 1987
Alberti S./ Dragone A., Spazzapan, Firenze 1981
Luigi Spazzapan, Luigi Spazzapan, Torino 1977
Marchiori G., L’avventura fantastica di Luigi Spazzapan, Gorizia 1970