disegno, ambito italiano, XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
ritratto di gruppo: Guido d'Arezzo, Cino da Pistoia, Francesco Petrarca, Zanobi da Strada, Dante Alighieri, GiovanniBoccaccio
Ambito culturale
ambito italiano
Cronologia
1850 post - 1874 ante
Materia e tecnica
cartoncino beige/ matita nera
Misure
mm - altezza 274, larghezza 380
Codice scheda
D_4629
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

Il disegno raffigura in primo piano a sinistra Francesco Petrarca con un libro in grembo, che si rivolge a Dante Alighieri seduto su una seggiola, il quale mostra un libro aperto a Giovanni Boccaccio visibile dietro le sue spalle. in secondo piano, dietro a Petrarca fanno capolino Guido d'Arezzo, Cino da Pistoia e Zanobi da Strada.

Come afferma Attilio Hortis nel suo catalogo del 1874 sulla collezione petrarchesca ormai parte del patrimonio della Biblioteca Civica, il disegno riproduce un'opera attribuita a Giorgio Vasari "esistente nella Galleria Giovio"; questo significa che il dipinto, ora di ubicazione ignota, un tempo deve aver fatto parte della collezione di ritratti di personaggi illustri che lo storico Paolo Giovio raccolse a partire dal 1520 e che espose nella sua villa sul lago di Como, fatta costruire tra il 1537 e il 1543 (cfr. Price Zimmermann 2001). In calce al disegno c'è una scritta a matita che recita "Tavola del Vasari/ Galleria del Co (?) Giovio a Como": è noto come nel 1586, 34 anni dopo la morte del Giovio, la collezione di ritratti fu divisa tra i suoi eredi, e fra questi il conte Francesco Giovio ereditò i ritratti di dotti, mentre ai cugini Paolo ed Alessandro andarono i ritratti degli uomini d'armi (cfr. Jones 1997). Il disegno, menzionato anche da Ferrazzi (1877), non è citato nell'Inventario ed estimo della Libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti, redatto da Giovanni Enrico Schubart e da Gaetano Merlato nel 1842-1843 (PETR. Ms I 76), perciò non dovrebbe provenire dalla collezione rossettiana. Comunque sembra che il Rossetti si fosse servito dello stesso anonimo copista per farsi fare delle copie di due ritratti di Francesco Petrarca e di Laura della collezione Giovio: i due disegni infatti (cfr. schede D 4583 e D 4584) mostrano una notevole affinità stilistica con questo in esame nel nitore di segno che li caratterizza, tanto da poter ipotizzare che siano della stessa mano.

BIBLIOGRAFIA

Ferrazzi G. J., Bibliografia petrarchesca, Bassano del Grappa 1877

Hortis A., Catalogo delle opere di Francesco Petrarca esistenti nella Petrarchesca Rossettiana di Trieste. Aggiuntavi l’iconografia della medesima, Trieste 1874

Price Zimmermann T. C., Giovio, Paolo, in Dizionario Biografico degli italiani, Roma 2001, LVI-63

Jones P. M., Federico Borromeo e l'Ambrosiana. Arte e riforma cattolica nel XVII secolo a Milano, Milano 1997