disegno, Cambiaso Luca, XVI

Il foglio, al centro, è occupato da Cristo benedicente circonfuso di luce che regge un vessillo, sopra il sepolcro aperto. Intorno al sepolcro soldati atterriti e abbagliati.

L'autografia cambiasesca del foglio proposta da Frabetti (1959) è accolta positivamente da Rizzi (1961, 1970) e, in anni più recenti, da Donazzolo Cristante (2001). Si ritiene tuttavia che il disegno sia una copia antica derivata da un'invenzione del Cambiaso; i fori causati dall'azione dell'inchiostro ferrogallico comprovano l'antichità del foglio, che tuttavia è contraddistinto da alcune debolezze dal punto di vista esecutivo. La composizione è una ripresa della Resurrezione licenziata dal pittore nel 1559 per la chiesa genovese di San Bartolomeo degli Armeni. La fortuna del modello cambiasesco è comprovata da fogli ascrivibili alla bottega del pittore che riprendono integralmente o parzialmente la scena: si veda, ad esempio, la Resurrezione oggi al Metropolitan Museum di New York (inv. n. 49.116.14) o il Cristo risorto transitato qualche anno fa sul mercato antiquario (Christie's, vendita n. 9768, lotto 315, Londra, 12 dicembre 2003). Le fotografie più antiche registrano l'esistenza di una scritta in corsivo lungo il bordo inferiore del recto: "veronese". La scritta è stata quasi completamente abrasa, plausibilmente durante gli interventi di restauro (1994), anche se rimane traccia dell'attribuzione antica sul verso: una seconda scritta recita infatti "scuola di veronese".