Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
verso, margine superiore, a sinistra: N. 338.
verso, in alto a sinistra: 4 : 18 / 9 : 15 / 15 / [..]348
verso, in alto, verso il centro: 123 : 18
verso, in basso verso sinistra: 3680 / 740 / 440 / 93 / 4953 / 660 / 5613 // 6613 / 400 [...]
verso, margine inferiore, su etichetta: 171
verso, in basso a destra, su etichetta: Ignoto / Secolo / XVIII
verso, lungo margine destro: 273 [sigla indecifrabile]
Sulla sinistra del foglio, in primo piano, Cibele, dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici, siede sulle nubi con la corona turrita sul capo, un animaletto appena schizzato sotto il braccio destro e due leoni accucciati al suo fianco. Poco discosto Bacco, con la testa coronata da pampini e una pianta di vite in mano, se ne sta comodamente adagiato sulle nuvole, mentre alle spalle della dea una figura maschile tiene sollevato un paniere colmo di frutti. Oltre questa figura, all'estrema sinistra, siede il Tempo, effigiato come un vecchio alato con la falce. Nella parte superiore della composizione, al centro, Apollo, che ha abbandonato ai suoi piedi la faretra, tiene sollevata nella mano sinistra una statuetta delle tre Grazie. La composizione è animata anche da alcuni amorini che recano una cornucopia di fiori e ramoscelli di vario tipo. Sul verso del foglio sono schizzati alcuni elementi architettonici.
Inventariato come opera di Giovanni Battista Canal, questo bozzetto per riquadro affrescato di soffitto ha avuto varie attribuzioni. Dalla scheda inventariale cartacea del museo si apprende quanto segue: "Sulla vecchia scheda, accanto all'attribuzione iniziale a Giuseppe Bernardino Bison, (1762-1844), c'è l'annotazione: "attribuito nel 1953 dal prof. Someda a Domenico Fossati (1743-1784)". "7/ 10/1964 - Il prof. Antonio Morassi pensa a Fabio Canal". "29/11/1968 - Il prof. Fenyo, direttore dei Musei di Budapest, pensa a Lorenzo Sacchetti (1759-1829)". "10/3/1970. Il dott. Aldo Rizzi lo assegna a G.B Canal." Rizzi, nel suo catalogo del 1970, conferma la sua attribuzione a Canal, insieme con gli altri quattro bozzetti di soffitto con cui costituisce un gruppo (nn. inv. 150, 151, 175, 209) ma poco dopo Pavanello (1972) li restituisce a Costantino Cedini. Tale attribuzione viene accettata anche da Donazzolo Cristante (2001).
Donazzolo Cristante C., I Musei del Castello di Udine. La Galleria dei Disegni e delle Stampe Antiche. I disegni, Udine 2001
Pavanello G., Costantino Cedini (1741-1811), in Bollettino del Museo Civico d Padova, Padova 1972, a. LXI, n. 1-2
Rizzi A., I disegni antichi dei Musei Civici di Udine, Udine 1970