disegno, Gandolfi Gaetano, XVIII

San Gerolamo penitente - anziano, barbuto, seminudo e coperto solo da un drappo, con una pietra nella mano sinistra - è raffigurato in ginocchio, appoggiato a una roccia. Su quest'ultima sono appoggiati un libro e una clessidra. Alle spalle del santo è accucciato il leone, mentre sul terreno di fronte sono appoggiati un crocifisso e un teschio.

Il foglio è stato ascritto al bolognese Gaetano Gandolfi (1734-1802) sulla scorta di una scritta antica posta sul recto del foglio; l'attribuzione è stata accolta da Rizzi (1961) e, non senza qualche perplessità, dalla Donazzolo Cristante (2001) e, in tempi più recenti, dalla Filipponi (2013-2014) . Non vi è stato modo di individuare confronti pertinenti tra i fogli di mano del pittore emiliano, anche se va rilevata una predilezione per le acquerellature grigie e le modulazioni chiaroscurali che è manifesta anche nel foglio udinese; il registro stilistico che contraddistingue le opere autografe di Gandolfi risulta tuttavia diverso. La Donazzolo Cristante segnala in effetti le evidenti dissonanze tra l'esemplare in questione e i bozzetti per il San Gerolamo di Bazzano o, ancora, il San Gerolamo leggente, foglio conservato presso il Museo Correr di Venezia.