disegno, Francesco Giuseppe da Cremona

Oggetto
disegno
Soggetto
pianta della chiesa dei barnabiti di Udine
Autore
Francesco Giuseppe da Cremona (secc. XVIII/ XIX)
Materia e tecnica
carta/ penna, acquerellatura
Misure
mm - altezza 404, larghezza 558
Codice scheda
D_7089
Collocazione
Udine (UD)
Castello di Udine
Civici musei e gallerie di storia e arte. Gabinetto dei disegni e delle stampe
Iscrizioni

angolo inferiore destro, etichetta: 928

angolo inferiore sinistro: Fran.cus Joseph de Cremona Inv. & delin.

angolo superiore sinistro: N. I

angolo inferiore destro: Pianta della Chiesa de' R. R. P. P. Barnabiti di Udine

metà inferiore: Scala di Passa X. Veneti. / 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

angolo inferiore destro: N. 277

angolo superiore sinistro: 1 2 3 4 5 / Scala di Piedi V. Veneti

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Il disegno - scandito da diffuse acquerellature nei toni del grigio - raffigura la pianta della chiesa dei Padri Barnabiti di Udine.

Il foglio rappresentala pianta della chiesa dei Padri Barnabiti di Udine. L'edificio ove gli scolari avevano modo di "attendere alle loro devozioni" (della Porta, Masutti, "Memorie su le antiche case di Udine", 1984-1987, parte I, n. 112) - intitolato a san Lorenzo Giustiniani, e la cui costruzione viene delibrata dal consiglio cittadino nel 1699 - è atterrato nel 1826. L'assetto originario dell'isolato occupato dal convento, dal convitto e dalla chiesa dell'ordine - oggi compreso tra l'attuale piazza Garibaldi e via dell'Ospedale Vecchio - è ricostruibile grazie a una pianta del 1811 di mano di Giuseppe Clocchiatti, perito ingengere demaniale del Dipartimento di Passariano (cfr. AA.VV., "Monasteri, conventi, case religiose nella vita e nello sviluppo della città di Udine", 2001, pp. 138-139). I numerosi documenti pubblicati nei tardi anni Ottanta del secolo scorso (della Porta, Masutti, op. cit.) restituiscono diversi nomi dei personaggi impegnati nel cantiere, senza tuttavia contribuire a chiarire il ruolo dell'autore del foglio. Al complesso dei Barnabiti si riferiscono altri disegni presenti nelle collezioni museali: i n. 69, 70, 71 e 72.

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