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Il disegno - di dimensioni ragguardevoli, e scandito da diffuse acquerellature nei toni del grigio - raffigura la pianta dell'Ospedale Civile di Udine.
Il foglio costituisce il progetto di mano del veneziano Pietro Bianchi per l'Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Udine; qualche anno più tardi, l'architetto legherà il proprio nome al concorso per la progettazione del teatro di San Fantin, meglio noto come "la Fenice". Il foglio va visto in parallelo ai sei disegni oggi conservati presso la Biblioteca Comunale di Udine, datati al 1782 e "approvati dall'Accademia Clementina della celebre Università delle Scienze di Bologna con Decreto 30 dicembre 1871"; il progetto di rifacimento del nosocomio udinese prende il via già nei primi anni settanta del Settecento, con l'acquisto dell'ex convento di San Francesco, che in un primo momento si vuole riadattare cercando di mantenere quanto più possibile le strutture esistenti. La carenza cronica di fondi, e un confronto con progetti più moderni (uno tra tutti, quello per l'ospedale di Padova) fanno sì che il progetto si arresti e venga in breve tempo accantonato. Nel 1780 prende il via un secondo capitolo della vicenda, che implica la costruzione di un complesso totalmente nuovo; l'impresa gode dell'appoggio dell'arcivescovo, il veneziano Gian Girolamo Gradenigo, che farà indire un concorso e inoltre nominerà un'apposita magistratura per la gestione dei fondi del nosocomio. La struttura proposta dal Bianchi utilizza la pianta a croce - come richiesto dai governatori dell'ospedale - ed è scandita dai reparti divisi e orientati secondo le maalttie a cui sono riservati, concezione, questa, messa a punto dall'architetto; a lui va fatta risalire anche l'idea di porre la direzione politica e amministrativa dell'istituzione nel corpo centrale dell'ospedale, "come il capo nell'uomo" (cfr. L. Cargnelutti, in "Ospitalità sanitaria in Udine. Dalle Origini all'Ospedale della Città. Secoli XIV-XVIII", 1989, pp. 110-120). Il progetto - che incontrerà non poche resistenze, e che verrà bruscamente interrotto con l'arrivo dei Francesi (1794) - giungerà a completamento solo nel 1833, anno in cui avverrà l'abbandono definitivo della vecchia sede.
Donazzolo Cristante C., Udine città ideale e città reale, in Dopo Campo Formio 1797-1813. L'eta napoleonica a Udine, Pordenone 1997
Cargnelutti L., L’evoluzione istituzionale, in Ospitalità sanitaria in Udine. Dalle origini all’ospedale della città, secoli XIV-XVIII, Udine 1989