in basso a destra: Joh: Battig
Il foglio in esame, improntato ad una vena romantica, raffigura due amanti ed è caratterizzato da un tratto fine e sapiente della matita di grafite, di cui l'artista sfrutta le valenze della tessitura granulosa per la resa della morbidezza degli incarnati.
Il disegno, donato ai CMSA dall'architetto Arduino Berlam, è firmato dal goriziano Giuseppe Battig che, dopo un apprendistato presso Giuseppe Tominz a Trieste e una formazione all'Accademia di Belle Arti di Venezia, fu attivo soprattutto nel campo del ritratto e dei soggetti sacri, creando opere di chiara matrice purista, improntate al neocinquecentismo veneto così in voga negli anni Trenta e Quaranta dell'Ottocento nell'area veneto-friulana. L'opera dovrebbe porsi tra il quarto e il quinto decennio dell'Ottocento, forse ancora negli anni in cui l'artista frequentò l'Accademia di Venezia, cioè tra il 1836 e il 1840.