disegno, Bison Giuseppe Bernardino, XIX

Oggetto
disegno bozzetto
Soggetto
costumi di scena per il sogno di corvo
Autore
Cronologia
1813 - 1814
Materia e tecnica
carta/ matita, penna, acquerallatura
Misure
mm - altezza 230, larghezza 185
Codice scheda
D_8236
Collocazione
Trieste (TS)
Villa Sartorio
Civico museo Sartorio. Gabinetto disegni e stampe
Iscrizioni

Serie di bozzetti per i costumi di scena de Il sogno di Corvo. All'interno del piatto di copertina del quaderno che contiene i disegni sono presenti una serie di appunti sul numero degli attori dello spettacolo, sui nomi dei protagonisti e sui rispettivi personaggi, scritti a penna in grafia autografa di Domenico Rossetti (riconoscibile per confronto con altri manoscritti dell'erudito, di cui cito come esempio quello conservato nell'Archivio Diplomatico della Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste, inv. 22 D 8/7).

La serie di 32 bozzetti (cfr. Gentile 1943, Magani 1997) fu eseguita da Giuseppe Bernardino Bison tra la fine del 1813 e l'inizio del 1814 per il Sogno di Corvo, dramma con musica su libretto di Domenico Rossetti, che fu rappresentato il 12 febbraio 1814 al Teatro Nuovo di Trieste in occasione del compleanno dell'imperatore Francesco I (cfr. Attilio Gentile Domenico Rossetti e Il sogno di Corvo sta in "La Porta orientale", n. 6-12, 1942, p. 124-144). Il Rossetti nel suo dramma volle rievocare la spontanea annessione di Trieste al dominio austriaco con l'atto di dedizione all'Austria del 1382 attraverso il personaggio di Francesco Bonomo detto Corvo, colto nel sonno da premonizioni sulle "future felicità e sciagure". L'azione si svolgeva in tre atti: alla personificazione dell'Austria accompagnata da una serie di virtù quali l'Abbondanza, la Concordia, il Consiglio, il Decoro, il Merito e la Virtù si contrapponeva quella della Nemesi, intesa come la dea dell'ingiusto sdegno e della vendetta, con al seguito l' Adulazione, l'Arroganza, la Fraude, la Tenacità, l'Affanno, il Dazio, il Terrore e la Spia che cercavano di togliere al Genio di Trieste i suoi attributi e portarlo alla sventura. Il dramma si concludeva con l'ingresso in scena di Ugone, il Conte di Duino, che prendeva possesso di Trieste a nome del Duca Leopoldo III d'Austria. Trieste si sottometteva al dominio austriaco ma mantenendo i privilegi e le franchigie e il diritto di trarre gabelle e dazi. Rossetti si rivolse a Bison per l'ideazione dei bozzetti per i costumi di scena e l'artista palmarino li delineò con la sua tipica grande maestria e freschezza di tocco di sapore tiepolesco, seguendo per la loro elaborazione le indicazioni dell'erudito triestino, gran cultore dell'antico. Il quaderno che contiene i 32 bozzetti presenta all'interno del piatto di copertina e in calce ad ogni foglio alcune note manoscritte che si possono considerare autografe del Rossetti per confronto con altri manoscritti dell'erudito, di cui cito come esempio quello conservato nell'Archivio Diplomatico della Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste (inv. 22 D 8/7) intitolato Rossetti - studi sull'iconografia (citato in Francesca Nodari, Domenico Rossetti, un collezionista cultore di Petrarca: l'album dei disegni preparatori per le Rime, in Alessandro Giacomello - Francesca Nodari, Le Rime del Petrarca un'edizione illustrata del Settecento, Gorizia, Libreria editrice goriziana, 2003, p. 16-17). Si può perciò supporre che il quaderno con i bozzetti fosse in origine di proprietà di Rossetti e che venne in seguito alienato forse dagli eredi dell'erudito. Nei primi decenni del Novecento il quaderno con tutti i disegni tranne quello di numero di inv. 10/1059 con L'Affanno, l'unico firmato dall'artista, apparteneva a Piero Davanzo, che lo vendette ai Civici Musei triestini nel 1932. Il succitato foglio con l'Affanno (inv. 10/1059) fu venduto ai CMSA nel 1921 da Lucia Merlato.

BIBLIOGRAFIA

Giuseppe Bernardino, Giuseppe Bernardino Bison. Pittore e disegnatore, Milano 1997

Gentile A., Intorno alla rappresentazione del Sogno di Corvo di Domenico Rossetti, in La porta orientale, Trieste 1943, a. XIII, n. 7/12