verso, timbro: 2092
verso, al centro: 180
Figura maschile in costume da bautta: in piedi a gambe divaricate, porta la maschera sul volto, il tricorno sul capo e regge un voluminoso manicotto.
Il disegno fa parte del gruppo delle maschere e caricature. I Tiepolo nei loro disegni di caricature prendevano di mira tipologie umane che andavano dal nobile altezzoso intabarrato al giovane elegante cicisbeo, dal frate goloso e corpulento allo studioso occhialuto. Vigni sottolinea come queste mettano in luce sia i difetti fisici che le debolezze morali dell’uomo: vizi e costumi narrati in modo bonario e scanzonato, ma a volte anche tagliente e irriverente. Si conoscono circa trecento caricature tiepolesche, un numero cospicuo, probabilmente in origine raccolte in album (come fanno supporre gli angoli tagliati di alcuni fogli) poi smembrati nel corso dei secoli. Molte di queste caricature sono entrate in vari musei grazie alla munificenza di collezionisti, come i trenta fogli della collezione Sartorio: appartenenti in origine alla collezione Viviani, rappresentano maschere e caricature e sono di diverse dimensioni, stile, cronologia e alle volte anche di diversa attribuzione (alcuni studiosi le attribuiscono in gran parte a Giandomenico, mentre Vigni le assegna principalmente a Giambattista); per la datazione, invece, è diffusa l’opinione che esse siano state realizzate tra il ritorno da Würzburg e la partenza per la Spagna, ossia tra il 1753 e il 1762.
Vigni G., Disegni del Tiepolo, Trieste 1972