disegno, Durand Charles Émile Auguste detto Carolus-Duran, XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
ritratto di nobile donna: Elisabetta Loy Cassini
Cronologia
1863
Materia e tecnica
carta/ matita
Misure
cm - altezza 21, larghezza 26.6
Codice scheda
D_10457
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg
Iscrizioni

Elisabetta Loy Cassini è ritratta a tre quarti di figura, seduta in poltrona, con il braccio destro appoggiato in grembo e il sinistro sul bracciolo. Il volto non più giovane e soffuso di un sentimento di stanca malinconia è incorniciato dai capelli scuri e dalla ricca bordura in pizzo della cuffia.

Il disegno è riconoscibile come "eine Zeichnung von Carolus Duran nach Grossmama CassiniLoy (längst nicht so nobel wie die späteren Photographien)", menzionato dal conte Guglielmo Coronini in una lettera al cugino Capistran Adamovich. Elisabetta Loy, figlia primogenita di Giuseppe Loy e Giustina Pittoni de Danenfels, era nata nel 1800 a Trieste. Nel 1826 sposò Paolo Cassini, diplomatico russo di origine italiana, dal quale ebbe nove figli, tra cui Nathalie, nonna materna del conte Guglielmo. Nel 1836, il conte Cassini ottenne il ruolo di Console generale a Trieste, incarico che dal 1853 andò a ricoprire anche a Venezia. Non stupisce quindi che proprio nella città lagunare, come indica l'iscrizione autografa, il pittore francese CarolusDuran ebbe l'occasione di ritrarre Elisabetta nel novembre del 1863. Originario di Lille, nel nord della Francia, Charles Émile Auguste Durand, figlio di un locandiere e di una sarta, aveva assunto lo pseudonimo di Carolus Duran dopo il trasferimento a Parigi nel 1853, dove aveva iniziato, non senza difficoltà soprattutto di tipo economico, la sua carriera di pittore. Nel 1862 fu il primo vincitore del premio Wicar, una borsa di studio riservata ai giovani artisti di Lille, che gli consentì di trascorrere in Italia un periodo di formazione di quattro anni. In questo periodo, oltre che a Roma, Duran soggiornò a Subiaco, a Napoli, a Verona, Padova e Venezia. Nella città lagunare si trovava certamente tra la fine del 1863 e l'inizio del 1864, come dimostrano diversi disegni conservati al Louvre, tra cui lo schizzo di un ritratto femminile (inv. n. RF 15317), eseguito il 30 novembre 1863, ovvero il giorno successivo a quello delle collezioni Coronini. A partire dagli anni Settanta, dopo il suo ritorno in patria, riuscì a imporsi come uno dei più ricercati ritrattisti dell'alta società parigina.

BIBLIOGRAFIA

Bragaglia Venuti C., Schede, in L'eredità russa dei conti Coronini. Opere d'arte e oggetti preziosi dall'impero degli zar, Gorizia 2018

Bragaglia Venuti C., Schede, in Donne allo specchio. Personaggi femminili nei ritratti della famiglia Coronini, Gorizia 2017