verso: Porzione della Villa Domiziano
Scorcio del ninfeo della villa di Domiziano a Castel Gandolfo, con la scultura di una divinità fluviale, a sinistra, nel rigoglio della vegetazione cresciuta ormai spontanea fra le rovine dell'architettura.
Come la maggior parte degli artisti che fin dal XVI secolo giungevano a Roma da ogni parte d’Europa, attratti dalle vestigia dell’antichità e dai capolavori dei grandi maestri del Rinascimento, anche Francesco Caucig non rimase immune al fascino della Città eterna e dei suoi monumenti più rappresentativi. In parte esercizi accademici, in parte suggeriti dal fiorente mercato che ruotava intorno alla crescente richiesta da parte dei viaggiatori del Grand Tour e dei collezionisti, i disegni di vedute urbane e i paesaggi della campagna romana erano un genere praticato dalla maggior parte dei giovani studenti delle accademie e rappresentano una parte cospicua dell’intensa attività grafica condotta da Caucig negli anni del suo soggiorno romano. La scultura raffigurata nella veduta in esame, già in situ ma della quale non si conosce l’attuale collocazione, fu riprodotta dal pittore in uno dei paesaggi all’antica dipinti per il Palazzo Auesperg a Vienna.
Bragaglia Venuti C., Francesco Caucig goriziano, 1755-1828. L'uomo, l'artista, il testimone di un'epoca, Udine 2023
Verde sublime, Catalogo, in Verde sublime. Il parco Coronini Cromberg e la rappresentazione della natura tra Neoclassicismo e Romanticismo, Gorizia 2020
Röll J./ Rozman K., Franz Caucig. Italienische Ansichten, Mainz und Ruhpolding/ Petersberg 2018