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Veduta di un ponte di barche nello specchio di mare antistante l'Isola di San Michele a Venezia, sede del cimitero cittadino, con parti rialzate e percorso da da gruppi di figure velocemente abbozzate.
Guglielmo Coronini acquistò l'aoprea a Venezia, da Bruna Marcuzzi il 19 giugno nel 1962. L'acquerello è forse un bozzetto per un dipinto più grande e fa parte di un nucleo abbastanza omogeneo di opere dedicare al tema dei ponti di barche. Le diverse ricorrenze cui è legata questa tipica tradizione veneziana comportano differenze nell’iconografia, che permettono di identificare il soggetto del dipinto con maggiore precisione. Un attento esame suggerisce che l'opera sia da mettere in relazione con il dipinto della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma intitolato "Il ponte di San Michele - Scravasso" o "El ponte dei morti", datato 1906-1907 o, più plausibilmente, 1909. Ci sono, infatti, notevoli rispondenze, soprattutto per quanto riguarda la disposizione delle figure. La veduta goriziana presenta un andamento più orizzontale, con una più ampia porzione di ponte ai due lati del rialzo centrale, di modo che le persone vi sono meno densamente raggruppate. Inoltre, maggiore spazio è dato dall'acqua in primo piano, in quanto non vi figura la gondola coperta da corteo funebre in procinto di passare sotto il ponte. L'acquerello è realizzato con pennellate rapidissime, solo raramente sovrapposte, talvolta ridotte a pure macchie di colore, a sottolineare l'aspetto di semplice appunto in vista di una rielaborazione successiva, probabilmente proprio per il dipinto della Galleria Nazionale di Roma. Il ponte di San Michele, costruito in occasione della Festa dei Morti - il 2 novembre - si snodava piatto in mezzo alla laguna, senza ripari, salvo che sul ponticello ad arco che lo interrompeva per permettere il passaggio delle gondole. Proprio uno di tali punti rialzati, ripreso di lato da una barca, è il soggetto dell'acquerello goriziano. Brass si dedicò al tema dei ponti di barche veneziani esclusivamente in un arco di tempo ben delimitato e breve: dal 1909 al 1912. Ciò pennette di proporre tale datazione anche per l'acquerello Coronini, che può essere ulteriormente precisata qualora si accetti lo su ecco rapporto con il dipinto di Roma del 1909.
Malni Pascoletti M., I paesaggi della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg tra scelta e realtà, in Paesaggi e vedute, Gorizia/ Torino 2003