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in basso a sinistra: FRITZ LACH 1905 / POTGORA
Scorcio di una strada che svolta con una curva a sinistra. Su questo lato è delimitata dal muro di cinta di un giardino, oltre il quale svetta un imponente cipresso, cui dà accesso un portale ad arco. Sullo sfondo è delineato un edificio con tetto a spiovete di coppi rossi. La via è percorsa da due figurette femminili: l'una si inoltra verso il fondo con una cesta sopra il capo, l'altra incede in avanti spingendo un carrettino. Il soggetto è un sobborgo di Gorizia, (secondo la grafìa esatta: Podgora, oggi Piedimoute del Calvario), ma non è stato possibile chiarire da quale punto di vista sia stata colta la scena, poiché l'ambiente ritratto ha subito notevoli trasformazioni. Si può ipotizzare che si tratti della salita che porta verso la chiesa oppure di uno scorcio della villa dei conti Attems che fu distrutta in seguito ai bombardamenti della prima guerra mondiale.
Acquerello costruito con padronanza tecnica, con un linguaggio formale che rivela solide basi prospettiche. Colpisce in questa scena, abbacinata da una luce che sembra pulsare, il modo con cui il pittore riesce ad ammantare il pathos un soggetto umile e quotidiano, che nulla ha di eroico o di "pittoresco". Le tinte squillanti si traducono in quella cascata di luce che l'acquerello soltanto riusciva a catturare ed esprimere. Il dipinto, pervaso da una luce dorata e calda, si basa su scansioni di quasi astratta geometria, date dal sapiente utilizzo delle ombre che si riflettono sui muri e sulla strada. Il colore piuttosto diluito, e disteso per larghe campiture in gran parte del disegno, si addensa nel cipresso che campeggia sviluppandosi verticalmente dal centro dell'immagine, e in poche altre zone come, ad esempio, quella del portone grigio e delle figurette di popolane da cui traspare un gusto aneddotico.
Iurig Bernardis F., Schede, in Paesaggi e vedute, Gorizia/ Torino 2003