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in basso a destra: Piano d' Arta 1892
Il delicato acquerello ci propone una scena quotidiana ambientata ad Arta Terme, località montana della Carnia. Il pittore fa uso di un colorismo un po' ingenuo, basato su una gamma cromatica che tocca tutti i toni del verde. Le figurette che animano la scena, pur tradendo un certo impaccio da parte dell'autore nel collocarle nello spazio rispettando la prospettiva, costituiscono gustose annotazioni narrative che hanno il pregio di ricreare l'atmosfera del tempo. La composizione è costruita su più piani prospettici obliqui, disposti in profondità, cosicché l'occhio dell'osservatore dapprima è costretto a soffermarsi sul vivace aneddoto dell'artista in primo piano che dipinge en plein air, per poi spostare lo sguardo sulla scena di corteggiamento di due giovani nell'erba, per arrivare, infine alla deliziosa chiesetta, circondata dalle montagne, che occupa il centro del dipinto.
L'opera si può attribuire con certezza ad Antonio Pontini. Infarti, nel complesso, la struttura scenica ricalca schemi compositivi già adottati in numerosi altri acquerelli di analogo soggetto dall'autore, cosicché l'intera immagine sembra essere frutto di un assemblaggio di vari elementi dipinti a più riprese con delle varianti più o meno significative. Cospicui i confronti che si possono fare a sostegno dell'attribuzione qui avanzata con un gruppo di opere conservare presso i Civici Musei di Udine, che costituiscono una sequenza iconografica di alto valore documentaristico, completa e puntuale, di alcuni dei luoghi maggiormente significativi del territorio friulano.
Iurig Bernardis F., Schede, in Paesaggi e vedute, Gorizia/ Torino 2003