Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
Motivi astratti sia sul recto che sul verso.
Il foglio è dipinto da entrambi i lati. Si tratta di un cartoncino bianco tagliato e riutilizzato probabilmente per studi, che non riportano né firma né data.
Certamente siamo nell'ultimo periodo di attività dell'artista, il momento in cui si dedica all'arte informale, rielaborando in modo personale le suggestioni che gli arrivano dalla pittura americana di quegli anni e del decennio precedente.
Nel lavoro che vediamo sul recto, possiamo notare due tonalità di nero, l'arancio, il rosso e il bianco che emergono e ancora il rosso che cola. Possiamo parlare proprio di colature perchè Predonzani coglie l'idea del dripping di Pollock ma in modo più misurato, vicino a Sam Francis e Morris Louis, che ad esempio lascia scorrere lungo la tela i colori.
Nelle sue opere grafiche Predonzani aggiunge uno strato di cera, che passa sulla carta prima dell'inchiostro.
Sul verso invece sullo sfondo nero spiccano un triangolo - tagliato - bianco e si può immaginare ce ne fosse anche uno arancio - nella parte tagliata - su cui vediamo nuovamente delle colature nere.
I riferimenti iconografici sono stati suggeriti alla scrivente dall'amico e collaboratore di Predonzani, Livio Schiozzi, in occasione dello studio dei materiali dell'archivio dell'artista (anni 2004/2005), archivio in parte donato all'Università di Trieste, dove infatti sono custoditi i ritagli di giornale che l'artista ha raccolto e conservato in grandi cartelle.
Paganini S., L'opera del pittore Dino Predonzani: itinerario critico, in Archeografo Triestino, 2006, LXV