disegno, Carriera Rosalba, XVIII

Oggetto
disegno
Soggetto
Madonna
Autore
Carriera Rosalba (1675/ 1757)
Cronologia
1725 - 1730
Materia e tecnica
carta incollata su tela/ pastello
Misure
cm - altezza 57.9, larghezza 43.8
Codice scheda
D_10467
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg

Il dipinto, evidentemente destinato alla devozione privata, raffigura la Vergine a mezzo busto, con il volto leggermente girato alla sua destra e lo sguardo rivolto verso l'alto, mentre le mani stanno per congiungersi all'altezza del petto.

Dopo un esordio come autrice di miniature, la pittrice veneziana Rosalba Carriera (1675-1757), cui spetta l'opera in esame, si impose rapidamente sulla scena europea con i suoi delicati ed eleganti ritratti a pastello che la resero ben presto una delle personalità artistiche più influenti, famose e richieste d'Europa. Grazie a lei la tecnica del pastello tornò di gran moda, prestandosi con i suoi toni soffusi a rendere la grazia leziosa tipica del gusto rococò. I soggetti sacri non sono particolarmente numerosi nella sua produzione. Una versione, dalle misure lievemente maggiori della stessa Madonna è conservata a Venezia, in una delle sale di Ca' Rezzonico. Il nostro pastello ha una storia documentale piuttosto scarna che non consente di chiarirne appieno né la committenza iniziale né l’intera vicenda collezionistica. Con buona certezza sono però ricostruibili i passaggi avvenuti in seno alla famiglia Coronini, e suoi ascendenti, a partire dall’Ottocento. Passaggi che delineano un’interessante storia di collezionismo al femminile. Nel testamento che la contessa Mathilde Coronini Cronberg (1818–1901) stilò a Gorizia nel 1898, fra le disposizioni riguardanti gli oggetti a lei più cari, si legge: "A Carmen l’acquarello della Santa Madonna che apparteneva alla zia Pauline". Mathilde aveva ricevuto la Madonna in dono dalla zia materna, Pauline de Fagan Sampigny (1789-1869), discendente dei Cobenzl e dei de la Woestine, sua intima confidente e preziosa presenza nei momenti di difficoltà, e la destinò alla pronipote Carmen Coronini (1885-1968), l’unica sua discendente femmina. Si può ipotizzare che fin dai tempi di Pauline l’autorialità del quadro fosse andata perduta. Altrimenti il riferimento a Rosalba Carriera, così altisonante e prestigioso, sarebbe stato di certo ricordato nei passaggi familiari e avrebbe dato ben altro valore – anche economico - all’oggetto. Di contro l’anonimato del quadro permise a Pauline e a Mathilde di disporne secondo volontà e sentimento, stornandolo dai patrimoni e dalle collezioni familiari di rappresentanza. Alla morte di Carmen il pastello rientrò a Gorizia e confluì nelle collezioni del nipote, il conte Guglielmo, suo erede universale, dove fu associato al nome della Carriera e messo correttamente a confronto alla citata variante nelle collezioni di Ca’ Rezzonico.

BIBLIOGRAFIA

Marinig L., Schede, in Donne allo specchio. Personaggi femminili nei ritratti della famiglia Coronini, Gorizia 2017

Ferrari Benedetti S./ Predolin Silvestri P., Mathilde Coronini Cronberg, Gorizia 2005

Malni Pascoletti M., Le collezioni Coronini Cronberg di Gorizia: l’arte, il feticcio la nostalgia, in Le collezioni Coronini Cronberg di Gorizia: l’arte, il feticcio la nostalgia, Gorizia 1998

Tavano S., Schede, in Maria Teresa e il Settecento Goriziano, Gorizia 1982