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Nel 1965-1966, durante le operazioni di smontaggio per il trasloco della Chiesa di S. Maria di Bevazzana, vennero alla luce, a circa 55 cm dal piano di campagna, i resti di un oratorio paleocristiano. Presso l’altare furono raccolti frammenti di vetro, ceramica, anfore e intonaco affrescato cronologicamente anteriori all’edificio sacro e riferibili ad una struttura di età romana di cui però non furono trovate tracce. Nella primavera del 1990 un gruppo di appassionati locali intraprese un’indagine documentaria e una campagna di ricognizioni di superficie allo scopo di raccogliere ulteriori notizie sul sito e di localizzare eventuali resti dell’insediamento romano cui riferire gli oggetti rinvenuti nel 1965. Le ricognizioni diedero risultato negativo, forse perchè tali strutture si conservano al di sotto del livello di arativo e non sono state intaccate dalla costruzione del pilone del ponte sul Tagliamento della strada Lignano-Bibione; in compenso tale campagna ha portato all’individuazione di alcuni reperti indiscutibilmente di età altoimperiale, tra cui un frammento di decorazione marmorea rappresentante una Medusa, murata nella facciata di una vicina casa d’abitazione. Lo spoglio di alcuni documenti privati ha inoltre permesso di stabilire che alla fine del XIX secolo una o due vasche in pietra esternamente decorate con figure umane e scene figurate, in cui probabilmente sono da riconoscere dei sarcofagi, furono trasportate da Bevazzana a San Michele al Tagliamento per essere utilizzate quali abbeveratoi. Dell’oratorio paleocristiano sono stati messi in luce i muri esterni, spessi 0,45 cm e realizzati con conci di pietra grossolanamente squadrati. Essi definivano un perimetro di 3,75x7 m; la pavimentazione consisteva in un piano in mattonelle in cotto di 13x26 cm. Presso la facciata orientale era situato il basamento dell’altare in pietra di 0,95x0,85 m; il muro occidentale fu distrutto durante i lavori per la costruzione della successiva chiesetta, documentata solo a partire dal XV sec. Le evidenze archeologiche risultano attualmente interrate. I reperti recuperati nel passato non sono più reperibili.
Il materiale archeologico potrebbe far pensare che durante l’età romana, tra I e III-IV sec. d.C., l’area sia stata interessata dalla presenza di una villa con annessa necropoli, oppure da un luogo di culto pagano. Su queste strutture di epoca romana fu eretto, probabilmente tra il IV e il V sec. d.C., l’oratorio paleocristiano, cui si sovrappose l’edificio giunto fino a noi.
Anzolin B./ Bivi G./ Frisoni I., Un frammento marmoreo con Medusa a Bevazzana sinistra: considerazioni sul sito dell’ex chiesetta di S. Maria, in La Bassa, Latisana (UD) 1990, 21
Altan M.G.B., Bevazzana (di sinistra), la comunità, la chiesa, il cenobio, in La Bassa, Latisana (UD) 1990, 21
Castellarin B., Rinvenimenti archeologici di epoca romana nei comuni di Ronchis, Latisana e Lignano, in La Bassa, Latisana (UD) 1986, 12
Belluno E., La Chiesa di S. Maria di Lignano (UD) - Già a Bevazzana, Lignano 1967