INSEDIAMENTO, età romana

Il sito è noto dagli anni Cinquanta del secolo scorso. L’area archeologica è caratterizzata da un ampio affioramento di materiali, più fitti in prossimità delle scoline a causa del materiale di risulta. Sulla base delle notizie raccolte e del fatto che il terreno indica ancore chiaramente nella sua morfologia e pedologia l’esistenza di diversi piani antichi posti a livelli diversi, si suppone che l’insediamento antico fosse collocato sulla sommità di un dosso poi parzialmente spianato. Nel punto più alto dell’area interessata dall’affioramento si riconoscono due distinte aree di concentrazione di materiale, benché tra loro molto ravvicinate (“A” e “B”); esse si presentano immerse in un terreno a matrice rossastra e sono molto ricche di laterizi. In questa parte dell’affioramento negli anni ’50 e ’60 sono stati raccolti numerosi scarti di lavorazione di produzione laterizia e resti di legno carbonizzato. Nella parte dell’affioramento posta a quota inferiore il materiale è più vario benché meno concentrato e, accanto ai laterizi, sono presenti anche conci di calcare squadrati. In questo settore le scoline hanno intaccato lo strato archeologico posto sotto il livello di arativo mettendo parzialmente in luce le strutture sottostanti (“C”). I materiali recuperati sono conservati presso privati.

Le caratteristiche dell’affioramento e dei materiali raccolti permettono di identificare con molta probabilità nell’area la presenza di una villa accompagnata da un settore destinato alla produzione di materiale laterizio, per il quale non si può stabilire se destinato all’autoconsumo o alla vendita.