INFRASTRUTTURA PORTUALE, periodo romano, età romana

Oggetto
INFRASTRUTTURA PORTUALE
Denominazione
Piere di Sant'Agata
Localizzazione
Grado (GO)
Cronologia
età romana
Ambito Culturale
periodo romano
Codice scheda
SI_937

I nomi dei Santi Agata e Gottardo designano comunemente gli ammassi di rovine sommerse situati al largo della costa meridionale dell'isola di Grado. Come per il sito di San Gottardo (SI 936) anche il sito di Sant'Agata non ha nessuna relazione diretta con la chiesa omonima. In epoca moderna sono state effettuate da parte di Dario Gaddi delle immersioni subacquee allo scopo di verificare i rilievi topografici inediti di Stefano Caressa del 1982 e di Sara Cainer. Le “piere di Sant'Agata”, poste a circa 500 m di distanza dalla riva tra i 3 e 4 m di profondità, formano una lunga e stretta fascia con andamento NW-SE, approssimativamente parallelo a quello delle mura del castrum. La lunga rovina misura circa 150 m di lunghezza, con una larghezza variabile dai 7 m più a settentrione ai 48 m circa della parte più meridionale rilevata. Circa 700 m più a nord, sullo stesso allineamento, sono presenti altri resti che sembrano della stessa natura: è ipotizzabile che si tratti della medesima struttura, la cui parte centrale non è più visibile. Per quanto riguarda la tecnica costruttiva il manufatto di Sant'Agata è costituito da piccole pietre calcaree, non lavorate, ammassate le une alle altre per formare quello che sembra il nucleo interno di un grande argine o di un possente muro di contenimento. Anche l'altezza dal fondo marino è notevole, variando dai 30 cm verso il mare aperto fino ai 190 cm sulla sponda verso riva. Considerando la continua e rovinosa azione demolitrice del mare in questo tratto di costa violentemente battuto dallo scirocco, va notato che l'opera doveva avere delle notevoli dimensioni. Va notata la presenza isolata di un blocco di pietra squadrato, dalle dimensioni di circa m 1,5 x 0,70, forse unica traccia superstite del rivestimento originario della struttura. Pur non essendo stati rinvenuti reperti archeologici d'età romana in situ presso Sant'Agata, l'antichità della struttura sembra provata dalla sua distanza dalla costa. Essa, infatti, si trova a circa 500 m dalla riva, come le rovine di San Gottardo in cui sono stati recuperati molti materiali d'età romana (SI 936). Significativo è soprattutto il confronto con la posizione della cosiddetta scogliera napoleonica che, costruita agli inizi del 1800 (Marocco 1990, pp. 14-15), giace a pochissimi metri di distanza dalla diga attuale; un arretramento così notevole della linea di riva può essersi verificato solo in un lasso di tempo molto esteso qual è quello intercorso dall'epoca romana a quella contemporanea. Le rovine di Sant'Agata sembrano essere un antemurale da mettere in connessione con una parte del porto a mare.

La struttura documentata potrebbe essere un antemurale eretto a difesa di un bacino portuale romano o di uno dei bracci che delimitavano il porto stesso. L’antichità della struttura, pur in mancanza di reperti archeologici, sembra provata dalla sua notevole lontananza dalla costa attuale; una distanza di 500 m è spiegabile con l’arretramento della linea di riva nel corso dei secoli. Se i resti di Sant'Agata fossero identificabili come una parte del porto a mare, si potrebbe pensare che anche le strutture di San Gottardo abbiano avuto una qualche relazione con esso (SI 936). Non è per ora ipotizzabile alcuna ricostruzione né della conformazione esatta del bacino, né della posizione della bocca di porto, né dell'eventuale faro che, in un sistema così grande come quello che le rovine sommerse lasciano intravedere, non doveva certo mancare.

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BIBLIOGRAFIA

Marocco R., Prima ricostruzione paleo-idrografica del territorio della bassa pianura friulano-isontina e della laguna di Grado nell’Olocene, in Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 2009, 31

Gaddi D., Approdi nella laguna di Grado, in Antichità Altoadriatiche XLVI. Strutture portuali e rotte marittime nell'Adriatico di età romana, Atti della XXIX Settimana di Studi Aquileiesi (Aquileia, 20-23 maggio 1998), Trieste - Roma 2001

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