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Ripetuti interventi di scavo (1999-2005) hanno consentito di acquisire significativi dati sulla strutturazione di un abitato sorto sul terrazzo fluviale posto alla confluenza tra il Torrente Meduna e il Torrente Rugo (quota compresa tra m 292 e 297 s.l.m.). Il terrazzo, creato dall'attività del Meduna tra il Pleistocene e l'Olocene iniziale, è disegnato da ripide scarpate in corrispondenza dei lati sud, est e ovest, alte fino a 50 metri, mentre sul lato nord si distingue per una superficie subpianeggiante. In coincidenza di quest'ultima permane un rilevato di terra orientato est-ovest, lungo circa 115 metri e alto 1 metro: si tratta della parte residuale del terrapieno difensivo, che le indagini stratigrafiche hanno accertato essere stato delimitato verso nord da un fossato dal profilo troncoconico. Nell'area interna del villaggio (margine sud-orientale) sono stati rilevati pozzetti e fosse conservate per pochi centimetri a causa della protratta attività agricola. Ben rappresentati nello scavo sono i reperti ceramici, i manufatti in pietra scheggiata e i resti di fauna (caprovini): i materiali attestano una frequentazione del sito tra l'Eneolitico e il Bronzo Antico.
La morfologia del luogo rappresenta il fattore determinante della scelta insediativa antica, che riflette il modello planimetrico e strutturale del tipo "a sperone sbarrato". Sulla base del materiale proveniente dalle ricerche di superficie (1997) e dalle ripetute indagini di scavo il terrazzo fluviale è stato frequentato tra l'Eneolitico e il Bronzo Antico.