STRUTTURA ABITATIVA, periodo romano, secc. I-VI d.C.

Durante lavori di ristrutturazione che nel 2004 hanno interessato la Villa Sartorio sono venuti alla luce, nel sotterraneo, i resti di un edificio di epoca romana. Si tratta di un angolo murario riferibile a un vano dotato di una pavimentazione musiva, solo parzialmente conservata, realizzata in tessere monocrome bianche disposte con tessitura diagonale. Le indagini archeologiche hanno poi permesso di distinguere due aree con funzioni diverse: uno spazio esterno all’abitazione, ad uso di cortile-giardino, e un ambiente crollato con resti di tegole, mattoni e frammenti di intonaci dipinti. I reperti indicano che il crollo avvenne tra il IV e V secolo d.C. In questo livello sono state rinvenute trentanove monete, in lega di rame, coniate tra la prima metà del IV e la prima metà del secolo successivo. Ad una quota superiore sono stati evidenziati i resti di una platea di fondazione per una successiva costruzione, composta da scaglie di laterizi e frammenti di anfore africane ed orientali, e di un focolare realizzato in appoggio a strutture che riprendono parte dell’edificio romano. Le murature e il mosaico sono stati lasciati a vista e resi fruibili al pubblico e inseriti nel percoros di visita del Civico Museo Sartorio.

I resti messi in luce appartenevano a un vano di una villa suburbana, sorta lungo il fianco della collina di San Vito che doveva digradare rapidamente verso la linea di costa. La prima fase dell'edificio si data presumibilmente al I secolo d.C., quella di abbandono tra in epoca tardoimperiale. Le tracce di una successiva occupazione dell'area sembrano collocarsi nel V secolo inoltrato e la frequentazione pare espandersi fino a tutto il VI secolo.