INSEDIAMENTO, periodo romano, età romana

Oggetto
INSEDIAMENTO - villa
Localizzazione
Monfalcone (GO) Monfalcone
Cronologia
età romana
Ambito Culturale
periodo romano
Indagini di scavo
Soprintendenza ai B.A.A.A.A.S. del Friuli Venezia Giulia - 1990/00/00-1999/00/00
Museo Civico di Antichità di Trieste - 1899-1900
Codice scheda
SI_1259

La villa, già nota alla fine dell'Ottocento e indagata estesamente dalla Soprintendenza a più riprese tra il 1993 e il 1999, presenta una planimetria ad "U" , caratterizzata da un corpo centrale articolato su più livelli e due avancorpi racchiudenti un'area scoperta; questa fu adibita, almeno nell'ultima fase di vita del complesso, a zona di scarico. Gli scavi hanno portato alla luce tutto il settore centro-occidentale del complesso, mentre quello orientale corre sotto e aldilà dell’attuale via delle Mandrie. Il corpo centrale della villa si articolava in vari ambienti disposti l’uno a fianco all’altro, dei quali tre (vani 1, 4 e 5) presentavano un pavimento in battuto di scaglie di calcare bianco e nero frammiste a rari frammenti di cotto. L'insieme è pressato a formare un piano compatto, lisciato in superficie con un sottile velo di calce ("lorica ex calce et arena") che ne appianava le irregolarità. Simili pavimenti, che si avvicinano al tipo di resa dei signini classici pur impiegando materiali diversi, possono essere datati a partire dalla seconda metà del I secolo a.C. Altri tre ambienti (vani 2, 2a e 2b), avevano i pavimenti in opus spicatum: l'utilizzo di questi vani come piccola area termale, suggerita per la prima fase dal rinvenimento del basamento di una probabile stufa, è stata confermata per la seconda fase di utilizzo della villa. Tra la seconda metà del I d.C e gli inizi del II venne infatti introdotto il sistema di riscaldamento ad ipocausto: le soglie ed i vani stessi vennero rimpiccioliti, esternamente furono addossate strutture interpretabili come "caldaie" e i pavimenti in spicatum furono sfruttati come basamento di suspensurae atte a sostenere nuovi pavimenti in mosaico. Questi ultimi sono per noi perduti, ma la loro presenza è stata confermata dal ritrovamento negli strati di distruzione di tessere sciolte insieme a spezzoni dei tubi utilizzati per il riscaldamento delle pareti. La villa era dotata di altre stanze pavimentate a mosaico, come testimonia il rinvenimento (vano 7) di parte di una fascia perimetrale in tessere nere dalla tipica orditura diagonale. Esteriormente alla struttura perimetrale nord del complesso correva una canaletta per la raccolta dell'acqua piovana; essa era realizzata con lastre di arenaria posate a impluvio. L'avancorpo a sud, articolato in più vani dei quali si sono perse le superfici di calpestio, tra le quali una conserva le suspensurae, appare caratterizzato da un lungo muro che si estendeva diritto ed isolato per parecchi metri in direzione sud. La situazione stratigrafica che lo interessava ha permesso di ipotizzare la sua funzione di collegamento tra la villa e un corso d’acqua, del quale non è stata ancora chiarita la natura, per quanto l’ipotesi più ragionevole lo colleghi ad un ramo secondario dell’Isonzo. Durante un controllo effettuato nel 1999 è stato possibile verificare che questa struttura si collega ad un'altra ad essa perpendicolare: il modello ricostruttivo porterebbe ad immaginare una darsena o un complesso simile a quanto ipotizzato per la villa di via Colombo (SI 1261).

L'evidenza archeologica corrisponde ad un esteso complesso residenziale dotato di impianto termale e composto da oltre una ventina di ambienti su un'area complessiva di circa 600 mq. Sembra fosse fornito di una darsena collegata a un ramo secondario dell'Isonzo. Il materiale archeologico estremamente eterogeneo, rinvenuto per la maggior parte durante lo scavo del cortile, copre un intervallo di tempo che va dal I a tutto il III secolo d.C. E' tuttavia possibile rialzare la data di costruzione della villa alla seconda metà del I secolo a.C. sulla base del materiale edilizio rinvenuto impiegato nella costruzione di alcune strutture di II fase.

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BIBLIOGRAFIA

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