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Una delle più grandi Sphingidae osservabili in Italia, ha un'apertura alare di 83–130 mm e una spirotromba lunga fino a 10-13 cm. Le ali e il torace hanno una colorazione bruno-grigiastra, con decorazioni a fasce; l'addome mostra una pigmentazione con bande nere e macchie rosa. A riposo può essere scambiata per un pezzo di legno in quanto le ali nascondono l'addome colorato. Le pupe possono raggiungere i 6 cm di lunghezza ed hanno l'astuccio della spirotromba a forma di manico d'ombrello che la rende perfettamente distinguibile dalle pupe delle altre sfingi italiane.
Distribuzione: è un lepidottero diffuso in Eurasia, Africa e Oceania. In Italia è poco presente come “specie residente”: popolazioni stabili si segnalano soltanto nell’estrema porzione sud-orientale della Sicilia. La specie risiede principalmente in Africa e sud-est Asiatico. Biologia: Gli adulti appaiono tra maggio e sett. e poi migrano verso sud. Specie migratrice che raggiunge regolarmente il Nord Europa. Gli adulti di questa specie volano tra il tramonto e la mezzanotte mentre visitano i fiori a corolla tubulari per nutrirsi del nettare grazie alla sua spiritromba lunga. Fiori come quelli di Nicotiana, Phlox e di convolvolo. L’adulto può vivere da 2 a 4 settimane, con le femmine più longeve dei maschi. Gli individui che nascono in Italia prima dell’inverno possono migrare verso sud fino a stabilirsi in Africa. Le larve si nutrono principalmente di Convolvulaceae, come Calystegia sepium, Convolvulus sp., Convolvulus arvensis e Ipomea ma si può trovare anche su Polygonaceae. Ama in particolare l’Ipomea coltivata nei giardini. Nelle aree tropicali il bruco è risultato dannoso alla batata. Il bruco è spesso parassitato da alcuni Ichneumonidae e Tachinidae.