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A Nimis erano presenti due borghi con due cente. Una intorno alla pieve dei Santi Gervasio e Protasio e l’altra a Borgo Centa; di quest'ultima si conservano il toponimo e l'odonimo "via Centa". Per quanto riguarda la prima, essa si era costituita ai piedi del colle dove sorgeva il castello. Non sono presenti evidenze materiali della struttura difensiva, al di fuori della posizione sopraelevata della chiesa e della presenza di un campanile a torre; tuttavia anche il toponimo Pecol (rialzo) di Cente sembra indicarne la presenza. Dal catasto napoleonico si nota la disposizione circolare degli edifici attorno alla chiesa, tipica delle cente. La seconda era nata attorno alla chiesa di Santo Stefano in Centa, circondata dal cimitero e affiancata da un grosso campanile a torre, presumibilmente usato anche come torre di difesa. La chiesa aveva origini altomedievali ma nel passare dei secoli aveva subito numerosi rimaneggiamenti. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, fu interamente smantellata. Borgo centa si sviluppò, probabilmente, quando il castello aveva ormai perso d’importanza e l’abitato si era spostato sulla destra del fiume Cornappo. Qui fu costruita la nuova centa, la chiesa di Santo Stefano. All’interno della centa e davanti alla chiesa si trovava una piazzetta, nella quale all’ombra di noce si tenevano i convegni dei capi famiglia e si stipulavano gli atti pubblici. Anche in questo caso la mappa del catasto napoleonico sottolinea la presenza della centa attraverso la tipica disposizione a semicerchio degli edifici.
A Nimis erano presenti due borghi con due cente. Una intorno alla pieve dei Santi Gervasio e Protasio e l’altra a Borgo Centa.
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