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La centa di Rivolto si trova nel centro del paese e ha una forma circolare. La chiesa e il campanile non risalgono alla fase medievale ma sono successivi. Gli edifici dell'area conservano un orientamento sicuramente influenzato dalla presenza della cortina. Davanti al giardino della chiesa di San Michele Arcangelo, su segnalazione degli architetti C. Gasparini e L. Soramei, nel 2000 è stato effettuato ad opera di Fabio Piuzzi uno scavo archeologico con due trincee esplorative. Lo studio stratigrafico ha permesso di documentare le fasi costruttive della cortina. La struttura venne eretta scavando un ampio fossato di forma anulare largo dai 15 ai 20 m. Il materiale di risulta fu usato per creare il primo aggere, che precede un secondo fossato e un secondo aggere, che (come il primo) era probabilmente fornito di una siepe o di una palizzata. La centa rispetto a quanto emerge dal catasto napoleonico aveva uno spazio interno di superficie inferiore, infatti molti degli attuali edifici si trovano sopra al secondo fossato. La cortina non possedeva un recinto murario, ma un recinto munito di doppia palizzata lignea con andamento ovale, preceduto da un poderoso fossato, e vi si accedeva tramite una torre-porta verosimilmente dotata di doppio ponte levatoio. Al centro della cortina dovevano essere presenti delle semplici strutture in legno collocate lungo il terrapieno e usate per lo stoccaggio delle derrate alimentari e per il riparo degli animali. Al centro dovevano probabilmente essere presenti una torre d’avvistamento e un piccolo edificio religioso con abside orientato ad est, ricostruito nel 1497 e poi, nelle forme attuali, nel 1720. In una fase successiva la cortina versava in uno stato di abbandono e sicuramente dopo il 1600 (anno in cui è confermata la presenza dei due fossati) si porcedette al riempimento del fossato interno. Scomparve poi anche l’aggere più interno e, nella stessa fase, si ebbe un riassetto generale della cortina; è possibile che ciò sia avvenuto in concomitanza con la costruzione della nuova chiesa, datata al 1720. Si suppone che in questa fase anche il fossato principale sia stato modificato, probabilmente ristretto per guadagnare spazio nell’area interna e ampliato esternamente perché continuasse a fungere da scolo per le acque. Con il passere del tempo il fossato principale andò gradualmente a ridursi fino a scomparire. Oggi è sopravvissuto in due soli tratti.
La cortina di Rivolto, ancora leggibile nella disposizione degli edifici e nelle strutture archeologiche, è uno dei pochi esempi di cortine oggetto di scavi stratigrafici.
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