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Della centa di Chiasiellis non restano molte tracce; tuttavia, esistono diversi documenti che ne attestano l’esistenza. Per Tirelli, Chiasiellis era poco più di un’unica grande fattoria con granai e terre comuni, con al centro una piccola cortina entro la quale era edificata una cappella; l'insediamento fu donato nel 1037 dal Patriarca Popone alle monache benedettine del Monastero di Aquileia. Nel sec. XV la cortina fu rafforzata e subì l’attacco di uno sparuto numero di Turchi, intenti ad assediare Mortegliano. Dopo tale evento, sebbene i danni non fossero stati ingenti, la badessa di Aquileia chiese a Venezia un risarcimento per l’attacco e la distruzione della cortina. L’area della centa ha subito con il passare del tempo numerose modifiche. Risale al 1861 lo spostamento del cimitero che si trovava accanto alla chiesa. In seguito, ad inizio ‘900, Bragato descriveva così la chiesa del paese: “La chiesa sta entro un recinto che indica la cortina medievale”; evidentemente, il ricordo della cortina era ancora presente a quell'epoca. In tempi recenti la chiesa è stata ricostruita e risulta ancora sopraelevata rispetto al piano di campagna, insistendo su un sopralzo di forma quadrata. L'edificio, d’altro canto, ha un orientamento diverso rispetto a quello precedente, la cui facciata si apriva a sud. Sul lato a nord-ovest si possono ancora vedere resti di muri in ciottoli, forse residui dell’antica fortificazione. Infine, il campanile ha una struttura a torre a base quadrata e potrebbe essere considerato, se non come l'antica torre della cortina, almeno come un campanile costruito sulle sue fondamenta, considerato che una lapide incisa ne indica come data di realizzazione il 1800.
A Chiesiellis le tracce della centa erano ancora ben visibili ad inizio '900. Attualmente gli antichi resti sono meno leggibili, a causa della ricostruzione e dell'ampliamento della chiesa.
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