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Le pelli venivano pulite con l’immersione in acqua di calce che permetteva la spelatura e la scarnificazione, passavano poi al lavaggio che avveniva in un vascone al p. t.; in seguito venivano salate e conciate con soluzioni sempre più forti di tannino in apposite vasche ad altezza d’uomo situate al piano terreno dei fabbricati; poi venivano infossate per alcuni mesi; al termine ulteriormente lavate, asciugate nei saloni posti al p. 1 dei fabbricati e infine passate al maglio che le ammorbidiva.
Tra la fine ‘700 e gli inizi dell‘800 viene costruito il nucleo originario entro cui verrà avviata la conceria, situato nella campagna posta a Sud del centro abitato. Il complesso, la cui configurazione attuale riflette gli ampliamenti di fine ‘800, ha pianta a E rovesciata: è costituito da due edifici affiancati posti a Nord, su 2 e 3 livelli; a Sud-Est un lunghissimo corpo su 2 livelli si innesta perpendicolarmente, inframmezzato e chiuso a Sud da 2 corpi tra loro paralleli, sempre su 2 livelli. A Sud-Ovest è addossato un’altro corpo, a pianta rettangolare allungata. Al p. t. si svolgevano gran parte delle fasi di lavorazione, al p. 1, per gran parte a giorno per consentire una ventilazione adeguata, avveniva l’asciugatura. Le strutture verticali sono in pietra, ciottoli e laterizio intonacate; quelle orizzontali in legno, ferro e laterizio. Tetto a falde con copertura in coppi su struttura in legno.