Museo di vita contadina di Fontanabona, etnografico

Museo di vita contadina di Fontanabona

Localizzazione
Pagnacco (UD) Fontanabona
Museo di Storia Contadina
Denominazione
Museo di vita contadina di Fontanabona
Tipologia
etnografico

Il Museo di vita contadina è collocato in un contesto di valore ambientale e paesaggistico di notevole interesse, trovandosi all’interno del compendio di Fontanabona, feudo dell’omonima famiglia dalla fine del XII fino al XX secolo, ad eccezione di qualche decina d’anni in cui fu possesso della Serenissima. Il complesso è costituito da due colli, quello del Castello con la casa vecchia e la villa settecentesca, la fabbrica del Gastaldo e il borgo, e quello detto Zuc, toponimo per indicare il rilievo più alto, con due case coloniche e rustici, uniti da campi arativi, prativi e boschivi. Il Museo è ospitato negli annessi rustici e in una delle due case coloniche databile al XVI secolo, anche se alcuni tratti di parete a scarpa farebbero ipotizzare una possibile preesistenza di tipo difensivo. Gli annessi rustici disposti a “L” rispetto alla casa chiudono la corte antistante il Museo. Il percorso espositivo, dedicato ai vari aspetti della vita quotidiana e delle attività lavorative, agricole e di artigianato, privilegia un allestimento didattico ed è organizzato per sezioni tematiche, con alcune ricostruzioni di ambienti.

La catalogazione a seguito della fase di riordino e allestimento del museo

La prima catalogazione dei beni museali risale agli anni 1981-1983, a seguito dell'allestimento. Si avviò l'attività con una selezione di beni che fosse una panoramica generale sulle varie tipologie di oggetti conservati, come arredi e suppellettili della cucina (paioli, stoviglie, ceramiche, tra cui alcune marchiate Galvani di Pordenone); attrezzi agricoli (aratri, roncole, rastrelli); finimenti per animali (gioghi, collari, capestri); utensili per la lavorazione del latte (zangole, fascere per formaggio, stampi per burro); attrezzi per la lavorazione dell'uva (pigiatrici meccaniche, solforatrici); attrezzi per la filatura (aspi, scardassi, filatoi, arcolai); oggetti legati alla religiosità popolare e ai riti dell'anno.

La catalogazione della sezione dedicata al lavoro

La campagna più recente di catalogazione, realizzata nel 2003 con il nuovo tracciato della scheda BDM – Beni demoetnoantropologici materiali, ha passato in rassegna in maniera sistematica tutti gli strumenti legati a tre mestieri della tradizione quali il lavoro del falegname, il lavoro del boscaiolo ed il lavoro del fabbro. Di ciascuno di essi si sono rilevate puntualmente le modalità di fabbricazione e di utilizzo.

BIBLIOGRAFIA

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Come arrivare