Fondo Paesaggi e costumi, fotografico

Fondo Paesaggi e costumi

Localizzazione
Udine (UD)
Castello di Udine
Denominazione
Fondo Paesaggi e costumi
Tipologia
fotografico
Sistema museale
Civici musei e gallerie di storia e arte

Il 15 giugno 1934 fu stipulato un contratto fra Umberto Antonelli (1882-1949) e i fratelli Carlo (1898-1966) e Valentino Pignat (1892-1963), secondo il quale: “il Sig. Dott. Umberto Antonelli cede la proprietà ai Sigg. Pignat dei suoi negativi fotografici, soggetti folcloristici carnici e friulani, autorizzandoli a riprodurli in edizione di cartoline ed ingrandimenti con obbligo da parte degli stessi Sigg. Pignat di stampare vicino alla dicitura Edizioni Pignat il nome dell’autore dei negativi e cioè “Fot. Antonelli”. La presente convenzione ha valore sia per i negativi già ceduti e precisamente N° 20 soggetti tarcentini e N° 60 carnici, come pure per le successive cessioni di soggetti nuovi”.
La convenzione voluta dal fotografo di origine padovana Umberto Antonelli sanciva una collaborazione avviata da qualche tempo con lo Studio Pignat di Udine, che prima di questa data aveva già stampato alcune fotografie, dove non compariva il nome del fotografo, ma solo il timbro a secco “LUIGI PIGNAT – UDINE”.
Il 30 gennaio 1935 con un secondo documento Antonelli cede altri 30 negativi per i quali riceve £. 1.200, ovvero £. 40 per ogni negativo. Dopo tale data Antonelli cede ancora 17 negativi. Le lastre oggi conservate cedute allo studio dei fratelli Pignat sono in totale 110. Questi negativi, insieme ad altre fotografie scattate da Carlo Pignat, furono stampati nella serie di cartoline dal titolo “Paesaggi e Costumi del Friuli”.
Secondo quanto riporta Luigina Zamolo, collaboratrice presso lo studio del fotografo a Enemonzo fino al 1966, la collaborazione tra Antonelli e i fratelli Carlo e Valentino Pignat continuò fino e non oltre il 1939. Decisivo per risalire alla datazione di alcune immagini è stata la rivista “La Panarie”, dove molte delle fotografie erano state pubblicate a partire dal 1924, anno di fondazione della stessa.
La gran parte dei positivi appartenenti alla serie “Paesaggi e Costumi del Friuli”, sono conservati presso la Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi”, nella sezione Friuli. Questa, insieme alle altre fotografie collezionate nel corso degli anni dal conte Enrico Del Torso, sono collocate in modo disordinato all’interno di diversi album. I negativi tutti su lastra di vetro sono invece conservati presso la Fototeca dei Civici Musei di Udine all’interno dell’Archivio Pignat.
Le lastre attribuite ad Antonelli sono in totale 111, quelle attribuite allo studio Pignat 40, mentre 1 raffigurante il lago di Cavazzo non ha alcuna attribuzione certa. Sulle buste contenente i negativi, sono riportati anche una serie di numeri con ogni probabilità corrispondenti alla tiratura delle cartoline. Il loro progressivo aumento manifesta il successo commerciale delle immagini. Compaiono, in alcune buste, due date “1947” “1948” forse riferite a successive edizioni.
Le edizioni sono certamente due: la prima prevedeva sul verso della cartolina solo l’indicazione del titolo della serie, il numero progressivo e il titolo specifico della fotografia, oltre alle informazioni sull’editore e sull’autore; la seconda sicuramente successiva, oltre a tutte queste informazioni, riportava anche la strofa di una poesia, una villotta, un proverbio o una preghiera in friulano e sicuramente sono state edite in un periodo successivo.
Lo scopo delle cartoline era di far conoscere e celebrare gli usi e i costumi popolari e i lavori tradizionali del Friuli e in particolar modo della Carnia degli anni ’30, letti attraverso una visione idilliaca non corrispondente ad una realtà, oggetto di trasformazioni socio-economiche radicali. Antonelli allestiva set fotografici utilizzando modelli che indossavano i costumi friulani o carnici.
Nel corso degli anni si è servito di due modelli in particolare: Aurelia Frucco e Italo Luciano Bearzi. Oltre a questi due utilizzò anche Anita Chiaruttini, Antonietta Nigri, Ines Corradina, Nicolina Corradina, Ines Frucco, Iole Taddia, Lavinia Tacus, Velia Ceynar e la sua stessa collaboratrice di studio Luigina Zamolo. Antonelli era un fotografo molto attento a ogni dettaglio: la posa delle modelle era accuratamente costruita, così come l’ambientazione e l’inquadratura.
La Carnia è lo scenario da lui maggiormente utilizzato, in particolar modo Forni di Sotto, Ovaro, Rigolato, Enemonzo, ma troviamo anche fotografie scattate nei pressi di Tarcento, Tricesimo e Colloredo di Monte Albano. Gli edifici intorno ai quali si inseriscono le modelle sono castelli, palazzi, fontane, pozzi, chiese e case tipiche carniche. Ci sono diversi ritratti di gruppo realizzati all’interno di queste abitazioni, in particolari ripresi attorno al fogolar. Oltre ad immagini realizzate all’esterno, troviamo anche diverse fotografie realizzate nello studio fotografico di Antonelli a Enemonzo, in cui compare l’arredo utilizzato per creare il set fotografico, come ad esempio la panca, la lampada fiorentina e l’arcolaio.

La catalogazione

Le immagini sono state interamente catalogate nel 2007 nell’ambito del lavoro per una tesi di laurea sul fotografo Umberto Antonelli.

BIBLIOGRAFIA

Piccinno V., Musei e Collezioni nella Provincia di Udine. Percorsi di Storia e Arte. Museums and Collections in the Udine Province. Itineraries of History and Art, Udine 2010

Donazzolo Cristante C., Guida della Fototeca dei Civici Musei di Udine, Pasian di Prato (UD) 2000

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