Il Museo di documentazione della civiltà contadina ha sede nel borgo rurale di Colmello di Grotta, un complesso edilizio che conserva intatta la propria fisionomia di insediamento rurale a corte chiusa, il cui nucleo principale fu costruito tra gli ultimi decenni del Settecento e i primi anni del secolo successivo. I principali edifici del borgo, ristrutturati su iniziativa dell’Amministrazione comunale, oggi espongono circa un migliaio di oggetti, manufatti e documenti databili dalla fine del Seicento ai primi anni del Novecento, provenienti dal territorio della provincia. Istituito formalmente già nel 1981, il Museo fu aperto al pubblico nel 1993 con l’obiettivo di riproporre l’evoluzione della realtà rurale locale e l’influsso da essa esercitato sul territorio. Il percorso si snoda lungo 14 sezioni che propongono la ricostruzione di alcuni ambienti tipici, come la cucina e la camera da letto, e le attività fondamentali della vita rurale, come la coltivazione della vite e l’allevamento del baco da seta, attraverso l’esposizione di strumenti dei mestieri tradizionali.

Le attività rurali e domestiche

La catalogazione, effettuata nel 1987, ha riguardato oltre una settantina di oggetti, rappresentativi di quanto esposto in alcune sezioni del Museo. In particolare sono stati considerati alcuni attrezzi e oggetti relativi alla cucina, ai pesi e misure locali, alle botteghe del bottaio, del carradore e del fabbro-maniscalco, e quelli inerenti alla coltivazione delle viti, alla produzione del vino e alla sua conservazione, attività fondamentali nell’economia della zona. Altri oggetti riguardano attività tipicamente femminili, come “fare il bucato”, la stiratura e la cucitura.