La Fototeca del Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, con sede nel restaurato Palazzo Caiselli, si è costituita nel 1995 per sostenere l'attività didattica, di ricerca e di studio di tutte le componenti universitarie, mettendo a disposizione una documentazione fotografica di alto livello qualitativo, in grado di soddisfare varie esigenze di approfondimento specialistico, anche nel campo delle tecniche artistiche e del restauro. Ad oggi la Fototeca raccoglie un patrimonio di oltre 15.000 riproduzioni fotografiche in bianco e nero e a colori acquisite da alcuni dei più importanti archivi fotografici italiani.

La catalogazione

Il progetto di catalogazione, iniziato nel 1996, è progredito costantemente fino all’anno 2009 e ha riguardato buona parte delle consistenze della Fototeca. Ad oggi nella banca dati SIRPAC sono infatti consultabili 11.946 schede F – Fotografie. Le riproduzioni riguardano i beni artistici e architettonici dell'Italia settentrionale dall'XI al XVIII secolo, con una prevalenza di materiale friulano e veneto. È stata inoltre avviata una raccolta di fotografie che documentano l'attività di ricerca svolta dai docenti afferenti al Dipartimento, tra le quali rientrano quelle relative alle ricerche archeologiche condotte dal Dipartimento. In particolare quelle degli scavi del castelliere di Variano di Basiliano (Ud), del tumulo funerario dell'età del bronzo rinvenuto nel quartiere di Sant'Osvaldo a Udine, diretti dalla professoressa Paola Càssola Guida, e quello del castello della Motta di Savorgnano del Torre in comune di Povoletto (Ud). Tra i nomi degli autori troviamo quelli di Elio e Stefano Ciol (Casarsa della Delizia – Pn), Foto Lufin di M. Bateni (Abano Terme - Pd), Centro di Documentazione Fotografica (Vr), Osvaldo Böhm (Ve), Archivio Marco Ravenna, Bardazzi Fotografia (Sesto Fiorentino - Fi), Fratelli Alinari (Fi) e Fototecnica (Vc). Con il contributo della Provincia di Udine sono stati acquisiti alcuni fondi, come ad esempio quello relativo agli affreschi della basilica di Assisi, fotografati da Elio Ciol, e quello degli affreschi di Francesco da Milano.