Archivio fotografico Deputazione di storia patria, fotografico

Archivio fotografico Deputazione di storia patria

Localizzazione
Udine (UD)
Palazzo Mantica
Denominazione
Archivio fotografico Deputazione di storia patria
Tipologia
fotografico

L’archivio fotografico della Deputazione di Storia Patria per il Friuli, storica associazione culturale, istituita nel 1918 allo scopo di raccogliere e diffondere la storia civile, militare, giuridica, economica ed artistica del Friuli, conserva un interessante fondo, denominato fondo Brusin, dal nome dell’importante archeologo aquileise. Giovanni Battista Brusin (1883-1976) si formò alla scuola epigrafica viennese di Eugenio Bormann, dove ebbe modo di acquisire un'amplissima e solidissima cultura classica, storica e filologica e di sviluppare un rigore metologico che lo accompagnò per il resto della sua vita. Nel 1922 divenne direttore del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, nel1936 Soprintendente alle Antichità di Padova con giurisdizione sulle Tre Venezie e sulla Lombardia e quindi dal 1956 al 1963 presidente della Deputazione. Studioso rigoroso e uomo di profonda cultura, Giovanni Brusin dedicò l'intera vita alla ricerca e allo studio della storia di Aquileia. Il fondo fotografico rappresenta tutto il corpus epigrafico aquileiese raccolto nell’arco di un’intera vita, a partire dal 1908.

La catalogazione

Il Centro regionale nel 2006 ha attuato un progetto di catalogazione che ha riguardato il fondo quasi nella sua interezza, consentendo oggi di consultare nella banca dati quasi 2.716 immagini fotografiche. Gli scatti raccolti dall’autore a corredo delle iscrizioni oggetto dei suoi studi, raccolti nella pubblicazione in 3 volumi, Inscriptiones Aquileiae, Udine, 1991-1993, furono realizzati in epoche diverse e da differenti fotografi. Anche se da un punto di vista fotografico la qualità non è costante e univoca, il lavoro è di fondamentale importanza documentaria, tenuto conto del fatto che lo stesso Brusin non riuscì - morendo anzitempo - a curare nei dettagli la forma definitiva del suo lavoro, edito quasi vent'anni dopo dalla stessa Deputazione, senza revisioni né contaminazioni di sorta. Le epigrafi si possono individuare ricorrendo ad una prima grande suddivisione tra iscrizioni in lingua latina e iscrizioni in lingua greca. Oppure seguendo un'utile scansione temporale relativa alle epoche repubblicana, imperiale e cristiana o, individuando una connotazione strettamente tipologica, cercando tra le iscrizioni sepolcrali o militari e tra i cippi. Le schede F – Fotografie risultano particolarmente utili nel processo di conoscenza del metodi di studio seguito da Brusin, riportando nel paragrafo dedicato alle iscrizioni le eventuali annotazioni dell’archeologo.

Come arrivare