L’idea di allestire un museo archeologico a Zuglio risale all’inizio dell’Ottocento, quando furono condotti i primi scavi sistematici nel Foro da parte del Commissario di Guerra del Regno d’Italia e da alcuni studiosi carnici. I preziosi rinvenimenti, come elementi marmorei, numerosi frammenti delle decorazioni bronzee del complesso forense, intorno al 1820 furono in parte ceduti al Museo di Cividale del Friuli e ad altri musei di Parigi e Vienna. Il resto del materiale, in particolare gli elementi lapidei, rimase nella raccolta locale, che a partire dagli anni Trenta del Novecento si arricchì notevolmente, grazie a nuovi e ampi scavi condotti sia a Zuglio che in altre località della Carnia. L’attuale allestimento in Palazzo Tommasi Leschiutta, concluso nel 1995, basato su criteri didattico-scientifici, è stato concepito quale indispensabile strumento di comprensione dei resti archeologici di Iulium Carnicum, l’attuale Zuglio, visitabili per ora limitatamente all’area del Foro adiacente al Museo. Il materiale esposto documenta le principali fasi della storia antica della Regione, dalle origini del popolamento sino al Medioevo.
Il Centro regionale ha avviato la catalogazione di questa importantissima raccolta archeologica già nella seconda metà degli anni Settanta, attuando più recentemente, nel biennio 2007-2008, un lavoro di aggiornamento e revisione delle informazioni. Attualmente nella banca dati SIRPAC è possibile consultare 4 schede NU – Numismatica e ben 180 schede RA – Reperti archeologici, alle quali si aggiunge la scheda SI – Sito archeologico relativa all’area del Foro. Tra i ritrovamenti più significativi del periodo preistorico e protostorico si annoverano gli elementi architettonici, come decorazioni in stucco, iscrizioni e soprattutto le copie di due imagines clipeatae frammentarie di età giulio-claudia e di una testa-ritratto virile in bronzo, i cui originali sono conservati nel Museo Archeologico di Cividale. Agli apparati decorativi di domus private appartengono invece un bellissimo pavimento in mosaico e opus sectile della seconda metà del I secolo a.C. e una statuetta in bronzo raffigurante Dioniso fanciullo databile al I-II secolo d.C. Testimonianze dell’età tardoantica-altomedievale, periodo durante il quale Zuglio fu sede episcopale carnica (secc. IV-VIII), sono invece principalmente lacerti di mosaico e frammenti di arredi liturgici in marmo e pietra, rinvenuti negli scavi della Pieve di San Pietro e delle due basiliche paleocristiane erette a sud dell’abitato. Al periodo tardomedievale e rinascimentale appartiene infine una raccolta di ceramiche.
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