Il Museo, nato nel 1946 presso un annesso del Duomo di Santa Maria Assunta per ospitare alcune opere di arte figurativa longobarda e romanica, dal giugno 2008 si presenta radicalmente rinnovato e ampliato grazie all’apertura di una sezione dedicata al Tesoro del Duomo. Articolato su tre piani, il percorso espositivo sviluppa due prestigiose sezioni: il patrimonio longobardo e il Tesoro del Duomo. Quest’ultimo presenta oggetti di oreficeria e di uso liturgico, opere d’arte pittorica e scultorea, manoscritti e codici che ben testimoniano l’assoluto prestigio della plurimillenaria storia cristiana dell’antica capitale. Di pregio sono anche alcuni dei preziosi paramenti sacri.
Il Centro regionale ha avviato la catalogazione presso questa prestigiosa realtà museale a partire dal 1982-1983 e poi nei decenni successivi, durante i quali la schede sono state anche aggiornate. Nella banca dati SIRPAC sono oggi consultabili schede OA – Opere d’arte e RA – Reperti archeologici. Della sezione longobarda spiccano due tra le massime espressioni della scultura del periodo della “rinascenza liutprandea”: l’altare del duca Ratchis (737-744) e il fonte battesimale del patriarca Callisto (737-756). Il primo fu realizzato in un blocco parallelepipedo di pietra d’Aurisina e decorato sui quattro lati da bassorilievi, originariamente policromi, con simboli e scene cristologiche; il fonte battesimale si presenta invece come una vasca ottagonale cinta da lastre (due delle quali di reimpiego, ma sostanzialmente coeve, note come “lastra o paliotto di Sigualdo” e “lastra di S. Paolino”) sormontata da un tegurio sorretto da colonne, a sua volta ornato da rilievi con figurazioni animali e vegetali allusive al sacramento dell’iniziazione cristiana. Completano la sezione medievale la cattedra patriarcale – costituita da marmi di spoglio – sulla quale si celebrarono le investiture dei patriarchi del Friuli dal 1077 al 1412, nonché rilievi e affreschi provenienti dall’oratorio di Santa Maria in Valle. Tra gli oggetti di oreficeria sacra si ricordano due capselle altomedievali per reliquie in lamina d’argento. Tra i dipinti di soggetto religioso provenienti da chiese locali e dal Capitolo di Cividale vanno segnalate un tela di Giovanni Antonio de’ Sacchis (il Pordenone, 1483-1539) recante l’Apparizione di Cristo alla Maddalena, e due dipinti di Paolo Caliari (il Veronese, 1528-1588), raffiguranti rispettivamente San Rocco e una Madonna con Bambino.
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Musei ecclesiastici Arcidiocesi, I Musei ecclesiastici dell'Arcidiocesi di Udine. Udine, Cividale, Gemona, Tolmezzo, Castelmonte, Udine s.d.