INSEDIAMENTO ABITATIVO, periodo romano

Ambito culturale
periodo romano
Cronologia
99 a.C. - 399 d.C.
Collocazione
Duino Aurisina (TS) San Giovanni
Codice scheda
SI_860

Il sito è identificabile con una villa su terrazze di alto livello esecutivo, realizzata lungo il pendìo carsico e con gli ambienti parzialmente incassati nella roccia. Della villa, su tre livelli ed orientamento NO-SE, sono stati identificati 40 ambienti realizzati in conci calcarei legati da malta. Gli ambienti a S dovevano affacciarsi su un porticato aperto su uno spazio esterno. Si distingue un settore rustico, con piccoli vani pavimentati in cementizio a base fittile (si riporta la presenza di un dolio interrato), che si deve attribuire alla prima fase di età repubblicana (inizi I sec. a. C.). Un'importante fase di rinnovamento si colloca in età augustea, quando i vani vennero pavimentati con mosaici a tessere bianche e nere, a formare motivi geometrici (a crocette, a mura merlate, a stelle di losanghe), successivamente in parte modificati (fine I sec. - inizi II sec. d. C.). Ad una terza fase si attribuisce l'aggiunta di altri vani nel lato O del complesso, caratterizzati anche da elementi collegabili ad un sistema di riscaldamento, ed un vano con sospensurae. In alcuni ambienti del lato S si rileva la presenza di vasche a forma di ferro di cavallo, prive di rivestimento in cemento idraulico. Dal sito provengono numerosi materiali: vetro, ceramica a vernice nera, sigillata africana A, sigillata nord-italica (forme Goudineau 38-39), sigillata orientale B (forme Hayes 60 e 63), ceramica megarese, anfore italiche (Lamboglia 2 e Dressel 6) e frammenti di laterizi con bollo L(UCI) ABUD(I) RUF(I) SICULEIAN(I) T(ITI) R(EGI) DIAD(UMENIANI) L(UCI) MINUC(I) PUDENTIS.

In prossimità del sito correvano importanti tracciati stradali, che mettevano in collegamento Aquileia con Tergeste e Aquileia con Iulia Emona. In alcuni punti sono visibili ancora i solchi carrai. Il tratto vicino al ponte sul fiume Locavaz, a monte della villa del Randaccio, risulta molto usurato, probabile prova di un uso prolungato anche in epoche più recenti. La strada e il ponte subirono un rifacimento verso la fine del 1300 ("Terre di mare" 2012, pp. 145-150). La posizione della villa presso uno snodo viario farebbe pensare a una funzione di mansio.

BIBLIOGRAFIA

Auriemma R./ Degrassi V./ Donat P./ Gaddi D./ Mauro S./ Oriolo F./ Riccobono D., Terre di mare: paesaggi costieri dal Timavo alla penisola muggesana, in Terre di mare. L'archeologia dei paesaggi costieri e le variazioni climatiche, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Trieste, 8-10 novembre 2007), Trieste - Pirano 2008

Degrassi A./ Ventura P., Le ville del "Lacus Timavi", in Tempus edax rerum, "Il tempo che divora ogni cosa" (Ovidio, Metamorfosi, 15, 234). Roma e il Timavo. Appunti di ricerca, Duino Aurisina 2001