installazione, Comelli Stefano

Tubo d'acciaio arcuato su cui sono infilati sette volumi a disco in legno con dimensioni e forme leggermente diverse. Essi sono disposti a intervalli regolari e possono ruotare su se stessi. Le cinque forme centrali non sono un unico pezzo forato, ma sono composte da due parti incollare e inchiodate a ottenere un solido identico agli altri.

Lo scultore riflette su uno dei possibili rapporti tra l'uomo e il fiume che è quello ludico ed evoca con la sua installazione il gioco del sasso piatto lanciato a pelo d'acqua per ottenere una serie di rimbalzi. Questo è uno dei divertimenti più frequenti sulle rive dei fiumi ed accomuna più generazioni. Attraverso l'utilizzo di un palo metallico egli fissa i movimenti del sasso nell'atto stesso del rimbalzo. Come in una sequenza di istantanee egli ripete la forma del sasso ottenuto con blocchi circolari di legno lungo l'arco che descrive la sua traiettoria. La posizione dei solidi può essere modificata, poichè è possibile farli ruotare su se stessi. Ciò permette di mutare l'aspetto particolare della scultura e allude agli infiniti moti che ogni sasso, per forma, velocità di lancio e peso può compiere, affondando o continuando in successivi salti. La superficie lignea è levigata come quella dei ciottoli adatti a questo gioco.