L'opera presenta un loggiato con vista paesaggistica caratterizzata da un'architettura illusionistica definita da quattro arcate. Sul muretto su cui poggiano le colonne, si muove la figura di un gatto. Da questo loggiato classico e realistico, si intravede un paesaggio fortemente surreale. Il paesaggio viene ripetuto nello spazio di tutte le arcate ed è caratterizzato dalle colline dipinte appositamente con colori tenui per infondere una sensazione di serenità e tranquillità a colui che la osserva. L'immagine del bozzetto presenta una particolare simmetria, forse ispirata a Mauritius Cornelius Escher, data dalla suddivisione dello spazio in quattro parti da colonne raccordate tra loro con degli archi; la colonna al centro è l'asse di simmetria della composizione.
L'ispirazione ad Escher la si nota anche nell'utilizzo dell'architettura impossibile, solita di questo autore; in questo caso l'arcata è bianco–grigiastra nella parte superiore; tuttavia si ha anche un'ispirazione di tipo neoclassico per quanto riguarda le colonne di marmo rosato. C’è un riferimento all'arte quattro-cinquecentesca, infatti si trova la figura di un gatto su un loggiato con il panorama sullo sfondo come aveva fatto Leonardo nella "Gioconda". Da notare poi la relazione con il surrealismo per quanto riguarda i colori nuovi, tenui e irreali. La figura del gatto come elemento variabile di divertimento, rende partecipi della realtà della scena ma allo stesso tempo spiazza, perché nell'ultima arcata scompare. Anche in questo caso gli artisti si sono ispirati ad Escher. Il bozzetto è stato ideato da Mariangela Noacco Lima De Deus e Tommaso Di Bert, studenti della 5^G.
Bucco G., Il Sello colora l'ospedale, in La Vita Cattolica, Udine 2007, 9 giugno
Arte Sello, L'arte del Sello approda in ospedale, in Messaggero Veneto, Udine 2007, 31 maggio
Casarsa L., I colori del Sello per rallegrare l'ospedale, in Messaggero Veneto, Udine 2006, 19 dicembre