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Chiara Vecchi Gori realizza in immagini con tecnica informatica le sue poesie, di nascita “analogica” ma trasformate, attraverso l’uso di software grafici, in coloratissime lettere. Dietro la difficoltà visiva di leggere la poesia, tra le lettere apparentemente sconnesse e oltre l’arcobaleno digitale di colori si cela un fragile sentimento, un sussurro appassionato, un ricordo. Esprime la delicatezza e la passione racchiusi in un bacio, quest’opera tratta dalla poesia originale “Chiusi gli occhi”: Chiusi gli occhi / il volto / fra le tue mani / delicati / freschi petali / sfiorano la pelle / lento / dolcissimo supplizio / non fermarti / raggiunte le mie labbra / saprò / ricompensarti.