Lamiera di acciaio recante sequenze di fori incisi
L’operazione principale di De Marchi è quella di praticare una serie di impressioni più o meno regolari su supporti metallici. Si tratta di un lavoro che rompe con l’esperienza pittorica dell’artista degli anni Ottanta e Novanta, caratterizzata da una pittura fatta di colore materico e di sgocciolature sparse sulla tela. Il passaggio dalla tela alla superficie metallica è data dalla volontà dell’artista di compiere un attraversamento della superficie che sia non solo simbolico ma anche fisico. Da qui il passaggio a supporti come il piombo, materiale più o meno malleabile, e l’acciaio, preferito per la brillantezza e lucidatura della superficie. L’acciaio inox, un metallo inossidabile, è lavorato a specchio, in modo da riflettere ciò che ha di fronte a sé; su di esso l’artista incide dei buchi come a voler dimostrare qualcosa che esiste oltre alla profondità fittizia dello specchio. (continua in Annotazioni)