altare maggiore, Martini Giovanni, XVI

Oggetto
altare maggiore
Soggetto
Madonna con Bambino in trono, Cristo risorto e santi
Autore
Martini Giovanni (1470-1475/ 1535)
Cronologia
1515 ca. - 1533 ca.
Misure
cm - altezza 360, larghezza 260, profondità 38
Codice scheda
OA_1868

Il polittico è impostato su un basamento suddiviso in specchiature profilate da cornici e decorate da volute e racemi vegetali fioriti realizzati a pastiglia, al pari del Cristo in Pietà emergente dal sepolcro raffigurato sulla porticina del tabernacolo posto al centro. La struttura soprastante si articola su tre registri nei quali trovano posto quattordici statue: i primi due sono suddivisi in cinque alloggiamenti scanditi da lesene ornate da candelabre, mentre al di sopra della trabeazione le statue di dispongono liberamente in corrispondenza delle lesene esterne. I campi centrali sono entrambi di ampiezza maggiore rispetto ai laterali, quello superiore, inoltre, è coronato da una cimasa con arco a tutto sesto: l’inferiore accoglie il gruppo della Madonna in trono con Gesù Bambino disteso sulle ginocchia, quello soprastante Cristo risorto sorreggente una croce, con un calice posto ai suoi piedi, sulla sinistra, che doveva accogliere i getti di sangue fuoriuscenti dalle ferite. Nel primo registro si susseguono, da sinistra, un Santo Vescovo non identificato in atto di benedire un devoto inginocchiato ai suoi piedi, Santa Caterina d’Alessandria con la ruota dentata e la palma del martirio, Santa Margherita d’Antiochia con libro e palma, un giovane santo che impugna l’elsa di una spada, forse San Vito. Nel secondo registro a San Giovanni Battista sorreggente un libro su cui è accosciato un agnello, seguono San Giacomo con un libro e il bastone da pellegrino, San Pietro con le chiavi e un libro e San Biagio con il pettine per cardare la lana. Sul registro superiore, infine, si succedono San Girolamo con il modellino di una chiesa e il leone, San Paolo con quanto resta della spada e un libro, San Gregorio benedicente con la tiara papale sul capo e un santo monaco identificato sia con Sant’Antonio da Padova, sia, più verosimilmente, con San Leonardo, in questo caso egli stringeva nella mano sinistra dei ceppi ora perduti, mentre con la destra stringe al petto un libro.