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La figura, cava sul retro e dipinta di bianco, insiste tutta sulla gamba destra, mentre il piede sinistro è aretrato e rialzato. Il braccio destro è levato in atto benedicente; sull'altro è gettato il mantello, che scende dietro le spalle lasciando scoperti il petto e il ventre, mentre i fianchi sono cinti da un perizoma.
Secondo Marchetti e Nicoletti (1956, p. 109), questa statua lignea, collocata fino al 1976 all'interno del Duomo, sopra l'ingresso, potrebbe essere attribuita allo scultore udinese Girolamo Paleari, attivo nella prima metà del Seicento. La scultura è documentata dalla schedatura del 1983 con il braccio spezzato, in seguito al terremoto del 1976. Non vi è traccia della documentazione di restauro successiva.
Marioni Bros L., Inventario dei beni culturali mobili ricoverati nei depositi del Museo diocesano di Udine dopo il terremoto del 1976 (schede), in Un museo nel terremoto, Udine/ Pordenone 1988
Patat P., Scultura, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1987
Perissinotto L./ Nimis G.P., Gemona. Un ricupero di storia, una prospettiva del futuro, Udine 1980
Clonfero G., Gemona del Friuli, Udine 1974
Rizzi A., Storia dell'arte in Friuli. Il Seicento, Udine 1969
Marchetti G./ Nicoletti G., La scultura lignea nel Friuli, Milano 1956