Via Crucis, dipinto, Brass Italico, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
paesaggio montano con figure
Autore
Brass Italico (1870/ 1943)
Cronologia
1898 - 1899
Misure
cm - altezza 39.5, larghezza 58
Codice scheda
OA_7799
Collocazione
Gorizia (GO)
Musei Provinciali di Borgo Castello
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

in basso a sinistra: Italico Brass

Scorcio di strada con al centro figura femminile china sotto il peso di una gerla carica di fieno. Leggermente a destra della composizione, ai bordi della strada, è raffigurato un crocefisso ligneo. In secondo piano a destra, di fronte ad una casa , sono dipinte una donna seduta e una bambina di spalle. In lontananza è visibile un'altra figura femminile che percorre la strada e che porta una gerla carica di fieno. Sullo sfondo si vede una casa e il paesaggio montano.

La tela, di dimensioni ridotte, costituisce il bozzetto preparatorio per il dipinto presentato da Italico Brass alla III Esposizione Internazionale d’Arte tenutasi a Venezia nel 1899 ed acquistato dal re Umberto I per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. La scena, ambientata nel paesino di Forni di Sopra in Carnia, riprende lo scorcio di una strada al centro della quale arranca faticosamente, china sotto il peso di una gerla carica di fieno, una donna ritratta con il costume popolare tipico di quella zona. Lì accanto, in posizione appena decentrata, compare un crocefisso in legno che simbolicamente allude al parallelo tra la vita di stenti della protagonista e il supremo sacrificio compiuto dal Figlio di Dio per garantire all’umanità il perdono dal peccato originale e quindi la vita eterna nell’aldilà. La pennellata vibrante e di tocco che caratterizza il dipinto se da un lato deve essere considerata un’esigenza tecnica dovuta alla natura di abbozzo dell’opera, dall’altro però testimonia dell’evoluzione compiuta in quel periodo da Brass a contatto con la pittura del postimpressionismo francese che egli aveva avuto modo di conoscere durante il suo soggiorno parigino agli inizi degli anni Novanta del secolo. Di lì a poco, la propensione per un ductus pittorico sensibile agli effetti luministici e giocato sui toni perlacei dei grigi, dei rosa e degli azzurri, diverrà dominante, soprattutto a contatto con la pittura veneta settecentesca dei fratelli Guardi, di Sebastiano Ricci e di Giambattista Tiepolo, autori di cui Brass sarà anche attento collezionista oltre che profondo ammiratore. (GRANSINIGH 2007, p. 146)

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BIBLIOGRAFIA

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