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in basso a dstra: V. Bolaffio
Ritratto di uomo anziano con baffi. L'uomo è seduto in posizione di tre quarti e poggia il braccio destro sul tavolo e il sinistro sulla spalliera della sedia. Indossa un abito scuro a righe, camicia bianca e cravatta marrone. Sul tavolo a destra sono dipinte due mele. Lo sfondo è indefinito sui toni del marrone.
Ismaele (Amadio) Bolaffio, padre di Vittorio, nacque a Gorizia il 21 maggio 1851. Di famiglia benestante (il padre possedeva diverse tenute ed aveva avviato una fabbrica di mattoni; cfr. Altieri 1985, pp. 136-137), Amadio sviluppò con i fratelli Davide e Vittorio - quest'ultimo si trasferì poi a Lubiana - un'attività di produzione e commercio dei vini che si estendeva, con aziende agricole proprie, dal Collio all'Istria, dalla valle del Vipacco alla Slovenia e al basso Friuli (M. Bolaffio 1991, p. 372). Si spense a Bologna il 24 maggio 1926. Di lui, Ettore Cozzani (1932, pp. 29-30) scriveva: “fu un uomo pratico, lavoratore instancabile, lento e sicuro conquistatore; ma, a suo modo, anche lui, poeta; non capiva come l'arte del figlio potesse essere lavoro: troppe meditazioni, troppi vaneggiamenti; quando lo vedeva accanirsi sulle scene di gente di fatica, diceva: 'Pare impossibile; proprio tu che non lavori hai tanta passione per dipingere gente che lavora'. Ma egli, quando acquistava una tenuta vi piantava per primi alberi i mandorli 'perché si svegliano in primavera avanti tutti'; e un giorno si buttò a capofitto nel Danubio per salvare una donna che annegava; e un'altra volta s'era messo a rischio d'essere tagliato in due da un treno, per trascinare fuori dalle rotaie un disgraziato che si voleva uccidere; e dovette sostenere una lotta furibonda con l'ira e il coltello del suicida; da giovane un giorno, volendo andare da Vienna a Gorizia, e non volendo domandare denaro al padre che sapeva contrario al viaggio, prese la strada a piedi; le nevi del Semmering erano piene d'orme di lupi; ma egli andò avanti solo e ostinato”. Amadio Bolaffio non ebbe un rapporto facile con Vittorio che, dopo la morte del fratello Gino (1880-1899), era rimasto l'unico figlio maschio. All'incomprensione di fondo si unì però sempre un affetto sincero, che portò il padre ad essere costantemente vicino al figlio e che sancì il legame tenace di quest'ultimo nei suoi confronti. Una vicenda umana forse irrisolvibile ripercorsa da Vittorio Bolaffio in decine di disegni: un diario intimo che trova la sua più alta espressione poetica e pittorica nel Ritratto qui esaminato, databile verso il 1911-1912, dopo il ritorno da Parigi. Il dipinto rivela, infatti, la profonda influenza dell’arte post - impressionista sul pittore che costruisce la figura con vigorosa sintesi plastica e strutturale direttamente riferibile all’arte di Cézanne, mentre il segno granuloso e vibrato, il colorismo acceso e l’acuta indagine psicologica derivano dalla suggestione della pittura di Van Gogh. (DELNERI 2007, p. 134). L'interessante di questo dipinto, che M. Malabotta (1932) definisce "vangoghiano", è soprattutto il rapporto tra la figura e lo spazio, e la forte caratterizzazione del personaggio, dal volto sofferto e dalle mani nodose.
Pinacoteca estate, Pinacoteca d'estate. Viaggio nel primo '900. Opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, s.l. 2010
Delneri A., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Vittorio Bolaffio, Vittorio Bolaffio: disegni e dipinti, Venezia 1999
De Vecchi F., Vittorio Bolaffio, in Shalom Trieste: gli itinerari dell’ebraismo, Trieste 1998
Bolaffio M., Disegni di vita militare di Vittorio Bolaffio (1883 – 1931), in Archeografo triestino, Trieste 1991, serie IV, vol. LI (XCIX)
Bradaschia G., Andiamo insieme a visitare i Musei Provinciali di Gorizia, Gorizia 1980
Montenero G., Catalogo, in Vittorio Bolaffio 1883-1931, Trieste 1975
Vittorio Bolaffio, Vittorio Bolaffio 1883 – 1931, Trieste 1975
Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948
Morassi A., Vittorio Bolaffio, in Catalogo della VI Esposizione d’arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della Venezia Giulia, Trieste 1932
Malabotta M., Cronache d’arte, in Casabella, Milano 1932, vol. LXXVI, n. 4, ottobre
Malabotta M., Il pittore Vittorio Bolaffio, in Il Popolo di Trieste, Trieste 1932, 1 gennaio
Dorfles G., La Sesta Sindacale giuliana, in Italia Letteraria, Roma 1932, 10 ottobre
Cozzani E., Vittorio Bolaffio, in L'Eroica, Milano 1932, aprile - maggio
de Tuoni D., Vittorio Bolaffio, in Crepuscolo, Trieste 1923, 15 ottobre