Autoritratto, dipinto, Lannes Mario, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
autoritratto: Mario Lannes
Autore
Lannes Mario (1900/ 1983)
Cronologia
1930 - 1935
Misure
cm - altezza 99.5, larghezza 85
Codice scheda
OA_7815
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

Ritratto maschile di tre quarti seduto su una sedia e rivolto verso destra. Lo sguardo è rivolto verso sinistra. Indossa un abito grigio. Ha capelli corti neri portati all'indietro. Poggia il braccio destro sulla spalliera della sedia. Sullo sfondo, dietro la testa dell'effigiato, è appeso un quadro con cornice scura raffigurante una marina. Lo sfondo è di colore grigio.

Recensendo l’esposizione allestita nelle sale dedicate alla memoria di Sofronio Pocarini nel Museo della Redenzione ed inaugurate il 6 ottobre 1935, Remigio Marini si soffermava con entusiasmo su questo Autoritratto di Lannes di cui ammirava la partitura coloristica, i grigi “di pasta piena, sinfonicamente intonati. L’interno, volutamente disadorno, la testa della figura che il pennello ha vigorosamente scolpita, la liscia veste che avvolge in cadenze elementari la magra ascetica persona, le danno un carattere quanto mai indovinato di raccoglimento austero e quasi religioso”. Nella salda costruzione pittorica, contraddistinta da valori cromatici sapientemente equilibrati e da un sottile richiamo al metafisico “stupore lucido”, questo autoritratto “quasi francescano nella sua sobrietà e con bellissimi accordi di grigi” (Cossar 1948, p. 400) rappresenta uno dei più alti raggiungimenti di Mario Lannes. L’artista coglie la propria immagine in una postura obliqua che sottolinea l’atteggiamento meditativo verso l’osservatore, volontà rimarcata anche dallo sguardo fermo volto fuori dal campo visivo del quadro e diretto a creare un’attrazione captante. La profondità del dipinto è affidata alla marina incorniciata alle spalle dell’artista: un orizzonte luminoso tra il balenio argenteo del cielo e del mare che funge da coordinata spaziale e simbolica. L’artificio del quadro nel quadro fu adottato da Lannes soprattutto negli autoritratti, di cui un interessante esempio è dato dalla tela datata 1929 del Civico Museo Revoltella di Trieste (N. Bressan, Autoritratto di Mario Lannes, in M. Masau Dan [a cura di], Il Museo Revoltella di Trieste, Treviso 2004, p. 240). Un quadro coperto da un lenzuolo bianco alle spalle dell’artista compare anche nell’Autoritratto esposto alla Sindacale di Trieste del 1936 (IX Esposizione d'arte del Sindacato Regionale fascista Belle Arti della Venezia Giulia, Trieste 1936, n. 7). Dopo essersi diplomato alla Scuola per Capi d’Arte presso l’istituto Tecnico “Alessandro Volta” di Trieste, dove aveva seguito gli insegnamenti di Carlo Wostry, Mario Lannes cominciò ad esporre a Trieste nel 1924 ottenendo un discreto successo che lo convinse a proseguire gli studi. Dal 1928 al 1930 frequentò i corsi di Augusto Sezanne all’Accademia di Venezia, concludendo il percorso formativo all’Accademia di Brera a Milano. Dal 1928 al 1942 fu presente (tranne nel 1937) a tutte le Esposizione d'arte del Sindacato Regionale fascista Belle Arti della Venezia Giulia. Gli studi accademici e l’ottima formazione pratica consentirono all’artista di spaziare dalla pittura ad olio all’affresco e alle decorazioni all’encausto (castello di Primano, 1932). A Trieste tra le principali opere di decorazione di edifici pubblici si ricordano gli affreschi del famedio del liceo Dante Alighieri, del soffitto della chiesa di San Cipriano, della cantoria dell’Istituto Teresiano “Casa di Nazareth”; a Carbonia (Cagliari) realizzò le decorazioni ad affresco del Municipio. Lannes si dedicò anche alla decorazione navale ed alla produzione di opere a soggetto sacro che fu vasta e continuativa. Pittore di gusto postimpressionista, Lannes si mosse liberamente dal ritratto al paesaggio e alla natura morta accostandosi, negli anni trenta, alla poetica del Novecento italiano. Negli anni sessanta il suo linguaggio si volse verso una maggiore sensibilità materica e coloristica, anche a scapito della consistenza formale. (DELNERI 2007, p. 174)

BIBLIOGRAFIA

Delneri A., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Novecento Gorizia Mario Lannes, Mario Lannes, in Il Novecento a Gorizia. Ricerca di una identità. Arti figurative, Venezia 2000, Arti figurative

De Vecchi F., Lannes, Mario, in La pittura in Italia. Il Novecento. 1: 1900-1945, Milano 1992, II-2

Mito sottile, Il mito sottile. Pittura e scultura nella città di Svevo e Saba, Trieste 1991

Arte Friuli, Arte nel Friuli Venezia Giulia: 1900-1950, Pordenone 1982

Bradaschia G., Andiamo insieme a visitare i Musei Provinciali di Gorizia, Gorizia 1980

Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948

Marini R., Gorizia alla memoria di Sofronio Pocarini. Tre sale di arte giuliana contemporanea, in La Panarie, Udine 1935, a. XII, n. 72 (nov.-dic.)