Veduta panoramica del Castello di Gorizia da Piazza Vittoria

Oggetto
dipinto
Soggetto
veduta di Gorizia: castello
Autore
Crali Tullio (1910/ 2000)
Cronologia
1937 post
Misure
cm - altezza 148, larghezza 210
Codice scheda
OA_8095
Collocazione
Gorizia (GO)
Musei Provinciali di Borgo Castello
Musei Provinciali. Museo della moda e delle arti applicate

Veduta paesaggistica del castello di Gorizia con abitazioni alle pendici del colle e vegetazione circostante. Il cielo è solcato da numerose nubi.

Entrato a far parte delle collezioni museali per acquisto nel 1947, il dipinto risale cronologicamente ad un periodo posteriore al 1937 poiché propone una veduta del Castello successiva ai restauri dello stesso avvenuti tra il 1934 e il 1937. Il quadro, di notevoli dimensioni, presenta una resa dell’immagine tradizionale secondo i canoni di un attardato verismo di marca ottocentesca, virato sui toni caldi dell’ocra, del marrone e del verde per il tramite di una pittura stesa a corpo, con una pennellata sciolta e sicura. Si tratta probabilmente di un’opera con finalità documentarie, essa costituisce, in ogni modo, una testimonianza interessante della pittura di Crali in anni in cui la sua produzione era concentrata totalmente sugli esiti aeropittorici. Egli, infatti, aveva compiuto i propri esordi artistici all’insegna della pittura d’avanguardia entrando a far parte, nel 1929, del Movimento Futurista italiano grazie alla mediazione di Sofronio Pocarini. Appassionato di aviazione, sin da subito propose un linguaggio figurativo orchestrato sulle inedite prospettive del volo, divenendo uno dei protagonisti dell’aeropittura italiana. Nel corso degli anni Trenta, dopo aver conosciuto Marinetti, presenziò con le sue opere a numerose esposizioni tra le quali si annoverano la Mostra di Aeropittura futurista svoltasi a Trieste nel 1931, la Prima Esposizione Aeropittori futuristi italiani di Parigi nello stesso anno, mentre tra il 1934 e il 1942 presentò le proprie realizzazioni alle Biennali veneziane – dove nel 1940 gli venne allestita una sala personale – e dal 1935 al 1943 espose a diverse edizioni della Quadriennale di Roma. In questo panorama, il dipinto di cui si tratta appare come un unicum nella produzione dell’artista che si dimostrò sempre un fervente seguace e un convinto sostenitore delle poetiche del Futurismo e dell’Aeropittura, collaborando con Marinetti in più di un’occasione soprattutto nella stesura di testi teorici. Con quest’ultimo, infatti, nel 1942 firmò il manifesto Illusionismo plastico di guerra e perfezionamento della terra, mentre quello dal titolo Parole musicali – alfabeto in libertà portato a compimento nel 1944 rimase inedito a causa della morte di Marinetti, sopravvenuta proprio nello stesso anno. (GRANSINIGH 2007, p. 163)

BIBLIOGRAFIA

Gransinigh V., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Novecento Gorizia, Il Novecento a Gorizia. Ricerca di una identità. Arti figurative, Venezia 2000, Arti figurative