La collina di Mossa, dipinto, De Cillia Enrico, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
paesaggio rurale: Mossa
Autore
De Cillia Enrico (1910/ 1993)
Cronologia
1948 ca.
Misure
cm - altezza 39.5, larghezza 49.5
Codice scheda
OA_8098
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

Paesaggio collinare verdeggiante ove sono presenti tre edifici. Il cielo è azzurro intenso.

Originario di Treppo Carnico, Enrico de Cillia, rimasto orfano a 8 anni, si trasferì a Udine nel 1923. Iniziò a lavorare in una bottega di decoratori sino al 1940, quando le migliori condizioni economiche gli permisero di dedicarsi interamente alla pittura. Dal 1945 creò opere ancora di stampo posti mpressionista, per poi giungere alla fine del decennio a composizioni caratterizzate da pennellate più costruttive. Gli anni ’50 si distinguono con esisti di chiara adesione neorealista anche dal punto di vista tematico, affrontando soggetti legati alla vita contadina ed artigiana. Nell’aprile del 1956 Enrico De Cillia fondò la Galleria d’arte del Girasole affidandone la conduzione al figlio Giorgio mentre in questi stessi anni divenne suo soggetto preferito il paesaggio carsico. Durante gli anni ’60, soprattutto dopo il ’65, creò delle composizioni in cui dilata lo spazio concentrandosi su un particolare carsico. Attraverso toni monocromatici sino ad improvvise accensioni in cui la pennellata si fa più sfaldata, il dettaglio paesaggistico preso in esame viene comunque dipinto con una stesura costruttiva. Negli anni successivi la sua arte si fa invece più lieve con spunti grafici. Nel 1975 De Cillia donò al suo paese natìo circa cinquanta opere di artisti friulani, divenendo il nucleo della pinacoteca civica a lui dedicata e arricchitasi nel corso degli anni attraverso ulteriori donazioni anche da parte del figlio Enrico. De Cillia tenne la prima mostra personale a Trieste nel 1942 e in seguito in numerose altre personali a Udine, Milano, Catania, San Remo, Padova, Gorizia, Treviso e a collettive a Venezia, Roma, Milano, Bologna, Torino. Numerosi critici si sono occupati di Enrico Cillia, definito da B. Marin (1968) "il pittore più violento e drammatico del Carso". D. Buzzati (1968) ha sottolineato i "colori corposi, solidi, scabri" e la "rara capacità di capire la personalità delle piante, degli arbusti (...) ma soprattutto delle rupi", mentre per C. Levi (1968) egli è "un pittore che, singolare scelta o fortuna, ha trovato la sua ragione insieme naturale e pittorica: sì che a giusta ragione egli è conosciuto come il pittore del Carso (...), ne ha fatto l'argomento e il contenuto continuo e fondamentale della sua arte". Questo piccolo dipinto, dal colore steso con pennellate ampie, grasse e vigorose, precede la produzione maggiore di De Cillia, anche se ne indica già in nuce alcuni motivi che più tardi egli ha sviluppato e portato a maturazione. Come nota Isabella Reale, analizzando le opere di De Cillia compiute tra il 1947-1948 una luce crepuscolare cala su oggetti o paesaggi senza però destrutturate le forme rese con pennellate che rendono la volumetria delle cose. Accensioni luministiche portano ad una volontà espressionista come del resto molti pittori della sua generazione rileggono durante gli anni ’40 maestri dell’espressionismo come il primo Van Gogh.(Dalla Collezione al museo: opere scelta dalla pinacoteca De Cillia di Treppo Carnico, Trieste, 2002, p. 18-19). In effetti allo scorcio degli anni ’40 e agli inizi degli anni ’50, la pittura di De Cillia è proprio impostata su queste formule dove il dato reale pur essendo presente è portato ad un livello di sintesi con toni cromatici bassi e a volte cupi verso quello che viene definito realismo esistenziale.

BIBLIOGRAFIA

Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Collezione museo, Dalla collezione al museo. Opere scelte dalla pinacoteca De Cillia di Treppo Carnico, Trieste 2002

Marin B., Enrico de Cillia, in Il Piccolo, Trieste 1968, 25 luglio

Buzzati D., Corriere della Sera, 1968, 27 maggio

Levi C., Il Carso di De Cillia, in Mostra personale di Enrico De Cillia, Milano 1968