retro, sul telaio in alto: Pitteri
retro, etichetta strappata: N 3.246 N. 1
Intonazione generale del dipinto in varie gradazioni di marrone, dal saio allo sfondo, che si rischiara a sinistra fino a diventare beige-olivastro. Il volto del frate, dai capelli castani e dal colorito sano, è raffigurato con espressione assorta. Il cappuccio rovesciato sulle spalle, accompagna e sottolinea l'ovale del viso illuminato da sinistra con efetti chiaroscurali.
Nell'inventario di Giovanni Cossar si legge: "abbenché al verso è una cartina con la scritta/ G. Pitteri, il firmato ritiene per lavaro/ del Rocco Pittaco. circa 1853". Rocco Pitacco fu il pittore che eseguì la decorazione ad affresco del soffitto del Teatro di Società di Gorizia nel 1856 su disegno di Raffaele Pich. Questa Testa di frate si riallaccia strettamente ad altra tela di medesimo soggetto anch'essa dei Musei provinciali che tradizionalmente è attribuita al Pich (Inv. G. Cassar).
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007