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in basso a sinistra: A Astolfi
Su uno sfondo neutro viene ritratto a mezzo busto Edoardo Strudthoff, appena stempiato, i lunghi favoriti unendosi con i baffi scendono fino alla barba. Gli occhi vivi diretti a chi guarda e la bocca composta indicano una quieta autorevolezza. La giacca nera mostra sul lato sinistro una decorazione, la camicia con lo sparato rigido e il collo alto è chiusa dal cravattino a fiocco, sono evidenziati i bottoni preziosi dell'abito da sera. La mano sinistra, segnata dalla vera nuziale, trattiene un oggetto fornito di una catenella, forse un orologio da taschino.
L'opera, diligentemente dipinta secondo i canoni accademici della seconda metà dell'Ottocento, è firmata dal pittore Astolfi, di origine padovana, imparentato con la famiglia Strudthoff.
Edoardo Strudthoff era figlio di Giorgio Simeone, tedesco di Brema che si era trasferito a Trieste aprendo prima un'attività commerciale e negli anni '40 dell'Ottocento, una fonderia. I figli Giorgio, Edoardo ed Augusto fondarono a Muggia il Cantiere San Rocco, di cui Edoardo divenne il direttore, lo squero era collocato nell'area del Lazzaretto e della cappella di San Rocco eretta alla fine dell'ultima epidemia che aveva colpito Muggia nel 1631.